Flavio Briatore, "quelli che fino a ieri facevano calzamaglia...": guerra, chi sotterra con una frase
Prima o poi dalle emergenze si esce. Ne è convinto Flavio Briatore che nonostante il Covid prima, e la guerra poi, non perde l'ottimismo. L'imprenditore è fiducioso: "Avremo un'estate normale, piena di clienti". L'ex team manager della Formula1 "anche nel momento più difficile, quello del Covid" ha visto i propri affari sopravvivere: "Noi abbiamo avuto comunque ristori proporzionati dappertutto, a parte l'Italia. In quasi tutti gli altri Paesi i dipendenti hanno preso la cassa integrazione a salario pieno. Durante il Covid l'azienda quindi non ha sofferto: sì, siamo stati chiusi, è mancato l'incasso, non abbiamo distribuito i dividendi perché li abbiamo reinvestiti però tutta la parte del personale, nei Paesi dove operavamo, è stata sostenuta dai governi. Anche i nostri dipendenti ne sono usciti benino alla fine".
Eppure, quasi chiusa la parentesi Covid, ecco che arriva un'altra dura sfida: la guerra in Ucraina. Una sfida dalla quale secondo Briatore ne usciremo, visto che "il conflitto prima o poi dovrà finire e comunque devi sempre investire nelle speranze". Attacco dunque agli ospiti fissi dei talk show: prima esperti di virus, ora di guerre.
"La gente parla, parla - tuona sulle colonne del Tempo -. Vedo alcuni personaggi nei talk show, tutte persone che non sono mai state in Russia, che non hanno mai avuto un cliente russo e che oggi emettono sentenze. Prima, con la pandemia, erano tutti professionisti del Covid. Oggi queste figure sono state spazzate via perché sono diventati tutti esperti della guerra, anche quelli che sino a ieri facevano la calzamaglia". E molti, viste le loro posizioni, hanno addirittura scomodato il Copasir.