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Generale Camporini, la profezia: "È un dato di fatto. I russi...": gli effetti delle nuove armi

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L'invio di armi occidentali all'Ucraina può davvero cambiare le sorti della guerra? A rispondere alla domanda è stato il generale Vincenzo Camporini che, ospite di Agorà su Rai 3, ha detto che non bisogna sottovalutare l'esercito di Putin dandolo già per sconfitto: "È un dato di fatto che i russi sono tornati a combattere in un modo per loro classico, con un fuoco di sbarramento per ammorbidire le difese nemiche con l'artiglieria pesante, seguito dall'avanzamento di carri armati e fanterie".

 

 

 

In ogni caso, l'ex capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare ha sottolineato anche come ai russi manchino dei sistemi di precisione. Cosa che potrebbe metterli in difficoltà dal momento che a Kiev stanno arrivando invece artiglierie occidentali pesanti come l'obice semovente PZH2000 e il cannone/obice M777. Questo, secondo Camporini, è sufficiente per "zittire le artiglierie russe". In ogni caso, continua il generale, è ancora troppo presto per dire se le armi in arrivo da Europa e Usa permetteranno all'Ucraina di vincere la guerra. L'unica cosa certa è che "possono bloccare i russi".

 

 

 

Tra i maggiori sostenitori dell'Ucraina ci sono gli Stati Uniti di Joe Biden, che pochi giorni fa ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 150 milioni di dollari. Tra le forniture in arrivo da Washington ci sono soprattutto munizioni d’artiglieria, radar e altro equipaggiamento. In un recente intervento, inoltre, il presidente americano ha detto: "Perché l'Ucraina abbia successo in questa fase della guerra, i suoi partner internazionali, inclusi gli Usa, devono continuare a mostrare unità e decisione per mantenere il flusso di armi e munizioni a Kiev, senza interruzioni".

 

 

 

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