Rissa Sgarbi-Mughini, Cruciani: "Costanzo ha insistito, ma...", quello che non avete visto
Ma che ca**o avete combinato?
«Perché "avete"? Io che c'entro?».
Vuoi dirmi che non era tutto organizzato? Che non ne sapevi niente? Ma cosa abbiamo, l'anello al naso?
«Ma sei pazzo? Ma quale organizzato, ma ti pare? Stava procedendo tutto nella massima serenità, poi quei due sono esplosi ed è successo quello che è successo».
"Quei due" sono Vittorio Sgarbi e Giampiero Mughini, l'intervistato, invece, è Giuseppone Cruciani, testimone oculare della tele-rissa che tutto il mondo-parlare-fa (si fa per dire) e che è andata in scena mercoledì notte al Maurizio Costanzo Show.
Dai, racconta.
«Beh, che tra i due non corra buon sangue lo sanno tutti da tempo. Nel 2019 da Brindisi (conduttore di Rete4 ndr) andò in scena il primo round ma riuscirono a dividerli in tempo».
Stai dicendo che Costanzo li ha messi sul palco per fare il secondo round?
«Ma neanche per idea! Non c'era la minima avvisaglia, nessun principio di ostilità, poi ci siamo messi a parlare delle sanzioni agli artisti russi e...».
...ed è scoppiato il casino...
«Sgarbi gli ha dato dell'imbecille e al primo imbecille Mughini è scattato...».
...Tipo Jacobs a Tokyo 2020... Ma secondo te c'era premeditazione? Cioè, voleva dargliele davvero?
«Ma no! Nessuno voleva la rissa, né gli autori, né Costanzo e neppure i due. Sgarbi, per dire, non si aspettava l'aggressione e infatti si è fatto trovare impreparato...».
È andato giù al primo colpo, effettivamente Rocky era un'altra cosa...
«È caduto all'indietro e all'inizio ci siamo spaventati: ha perso gli occhiali, gli è caduto un finto quadro in testa...».
Curiosa questa cosa del quadro che cade in testa a Sgarbi.
«Eh, pare una metafora».
Poi ti sei messo in mezzo a fare da paciere come un Fabio Fazio qualunque, da te non ce lo aspettavamo francamente.
«Al Bano ha "raccolto" Vittorio, io ho preso Giampiero e in qualche modo l'ho salvato».
In che senso?
«Se andava avanti faceva danni più gravi di quelli che ha fatto. Gli ho evitato guai peggiori. Io sono da sempre perla filosofia "evviva lo scontro verbale", ma mai quello fisico».
Che ti ha detto Mughini?
«Mi ha detto "se uno viene insultato cosa deve fare?", gli ho risposto "digli tutto quello che vuoi ma non andare oltre". Chi mette le mani addosso passa automaticamente dalla parte del torto, Mughini ha sbagliato».
Quindi stai dalla parte di Sgarbi?
«Non sto dalla parte di nessuno, ma non mi piacciono le mani addosso. Evviva il trash talking e la rissa verbale, ma non si deve andare oltre».
Beh, anche sul linguaggio c'è un limite.
«Ma va, ci sta che un conflitto tra due "nemici" venga risolto con epiteti liberatori».
Costanzo come l'ha presa?
«Ha insistito perché i due facessero pace e, infatti, alla fine si sono dati il "pugnetto" ma, ti dirò, non erano troppo convinti... Diciamo che è stata una finta pace».
E Bonolis?
«Era molto divertito. Mi ha detto "è stato uno dei momenti televisivi più belli di sempre". Anche io, ti dirò, mi sono più divertito che scandalizzato».
Ne ero certo. E Al Bano?
«Ha detto che era scioccato, ma poi ha cantato serenamente la sua canzone. Anzi, la trasmissione in generale è andata avanti tra i sorrisi. Pure la Zanicchi ha cantato».
Insomma, un fuoco di paglia.
«In realtà i due si sono beccati anche sul tema mascherine, ma lì si è messa in mezzo la Zanicchi ed è tornata subito la calma».
Mica male il Costanzo Sciò...
«Eh, la prima puntata c'è stato Santoro contro Mentana, la seconda Mughini-Sgarbi, chissà la terza!».
Che mi dici dei criticatissimi talk italiani?
«Ah, guarda, io sono assolutamente "pro": è giusto che in tv vadano i putiniani, è giusto che questa sorta di "teatro delle opinioni" dia spazio a tutte le voci. Da questo punto di vista siamo meglio noi di tanti altri Paesi».
Non si rischia di esagerare?
«La verità è che queste trasmissione sono viste sempre dallo stesso numero di persone, un milione o poco più, una piccola parte di italiani che vuole il contraddittorio. E se uno dice "io non partecipo perché ci sono Tizio e Caio" stia pure a casa e non rompa i coglioni».
E sulla questione "ospiti a pagamento" con chi stai?
«Ma che problema c'è se uno viene pagato? All'inizio uno viene gratis perché ha bisogno di visibilità, poi è normale che riceva un compenso per il tempo impiegato e tutto il resto. Alcuni dicono che i soldi condizionano le ospitate ma, credimi, è una cazzata». Io credo in te sempre, Giuseppe.