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Dario Franceschini si corregge ai David di Donatello: la parola che non vuole dire

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Dario Franceschini ha partecipato ala cerimonia di premiazione dei David di Donatello. Il ministro alla Cultura di fatto ha tenuto un discorso in apertura di serata, accanto a Carlo Conti per far capire quanto sia importante la ripresa del cinema e di tutto il settore industriale del grande schermo. Il cinema arriva da due anni drammatici dovuti alla pandemia che di fatto ha rallentato e non poco l'ingresso in sala del pubblico che fa fatica a riprendere le normali abitudini pre-mascherina. Il ministro nel corso del suo intervento sul palco ha voluto ricordare tutto lo sforzo che ha fatto la categoria per tornare a lavorare negli ultimi tempi e per cercare di riportare i grandi film sul grande schermo. E sul futuro del settore, il ministro Franceschini si è detto ottimista.

 

 

Poi ha affrontato il tema Covid: "Io appartengo a quella categoria che sottolinea l'importanza della mascherina ancora nelle sale, bisognerà ancora attendere un mese, poi qualcosa cambierà". Ma tornando al comparto cinema, il ministro ha parlato di quello che è il futuro del cinema di casa nostra: "La qualità del nostro cinema è sotto gli occhi di tutti. Ha davanti una stagione formidabile. L'attrattività italiana, la belleza italiana unite alle nuove regole, la crescita del tax credit dimostra qual è la qualità del nostro cinema. E questa serata lo testimonia".

 

 

 

Poi però arriva uno piccolo scivolone. Il ministro ha voluto esprimere tutto il suo ottimismo per il futuro: "Per tanti motivi che abbiamo detto, mi sento molto pos..., ehm... molto ottimista". Insomma, pronunciare la parola "positivo" in diversi contesti da quello Covid ormai per alcuni è imbarazzante. E la correzione in corsa è stata notata anche sui social. Qualche utente su Twitter ha scritto "Franceschini stava dicendo "sono molto positivo" ma ha iniziato a balbettare e ha corretto "sono molto soddisfatto". Un altro ha aggiunto: "Franceschini che si corregge con “molto positivo” / “molto ottimista", che ridere". Insomma ormai il Covid ha devastato anche la lingua italiana...

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