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Michele Santoro, clamoroso schiaffo al Pd: "C'entra Silvio Berlusconi? Chi se ne frega"

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"Qualunque giornalista avrebbe voluto fare l'intervista al ministro della Difesa russo Sergei Lavrov. Io per primo". Michele Santoro, dalle colonne del Giornale, si schiera dalla parte di Giuseppe Brindisi che ha ospitato su Rete4 il numero due di Vladimir Putin sollevando un vespaio di polemiche per via delle sue affermazioni sulle origini ebraiche di Hitler e di Volodymir Zelensky. Per Santoro "se c'è libertà di espressione ci deve essere anche libertà di critica. Si può dire che ha fatto male l'intervista", ha detto a Laura Rio. Al posto di Brindisi "non mi sarei soffermato sulla questione degli elementi nazisti tra gli ucraini", puntualizza Santoro, "piuttosto avrei cercato di fare dire a Lavrov le condizioni per porre fine a questa guerra, per il compromesso". 

 

 

Santoro getta acqua sul fuoco anche sulle polemiche riguardo all'intervista-scoop che Brindisi avrebbe portato a casa Mediaset, grazie all'amicizia tra il Lavrov e il presidente Silvio Berlusconi. "Anche se fosse non ci troverei niente di scandaloso", ammette Santoro spiegando che "un giornalista deve usare ogni mezzo a sua disposizione per arrivare all'obiettivo. Piuttosto, al solito, chi intervista un nemico viene considerato complice del nemico per zittirlo perché la stampa italiana è schierata con le posizioni interventiste".  Da parte sua Santoro, che è assolutamente per lo stop alla guerra, ha organizzato la manifestazione "Pace proibita" per dare voce a chi non è rappresentato nei media e in politica che tra tv locali come TeleNorba e web ha raccolto 400.000 persone. Tante persone, tra le quali spicca l'assenza dell'amico/nemico Marco Travaglio anche lui anti Nato. "L'abbiamo invitato", ha confermato Santoro a Laura Rio, "ha ritenuto di non venire. Tra noi ci sono differenze di opinioni, ma auspico che possiamo fare fronte comune in questa battaglia".

 

 

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