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DiMartedì, c'è Nadana Fridrikhson e tre ospiti non si presentano: "Propaganda russa da Floris"

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La presenza di Nadana Fridrikhson a DiMartedì ha fatto scattare una mini-rivolta contro Giovanni Floris. Tre ospiti hanno infatti deciso di declinare l’invito per non essere coinvolti nella discussione con la giornalista russa che è direttamente legata al Cremlino, essendo una dipendente di Zvezda, un’emittente televisiva finanziata dal ministero della Difesa russo. E infatti la Fridrikhson non ha fatto altro che portare avanti la propaganda di Mosca nel corso dei suoi interventi a DiMartedì.

 

 

Scene surreali, alle quali tre ospiti non hanno voluto prendere parte: si tratta di Andrea Gilli, Nathalie Tocci e Nona Mikhelidze. “Non ci si può confrontare con chi diffonde dati falsi e preparati direttamente dall’ufficio di propaganda del Cremlino - ha twittato Gilli, ricercatore del Nato Defense College - è anche una questione di rispetto e solidarietà verso giornalisti, docenti e ricercatori russi perseguitati dal loro governo. Mentre in Italia si vuole dar spazio alla propaganda russa, a Mosca si rischia il carcere per esporre del semplice dissenso”.

 

 

Anche Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, ha aderito alla protesta: “Non è questione di opinioni diverse o libertà di espressione. Dare spazio alla disinformazione è un attacco ai valori della libertà di stampa, cui la giornata di oggi è dedicata”. Curiosamente all’interno di DiMartedì è stata proprio la Fridrikhson ad accusare di “censura” Floris e la trasmissione: “Non mi permette di rispondere, mi fa un’altra domanda mentre sono a metà delle mie frasi. Sono censurata da una televisione europea”. “La prima metà della sua frase non era legata alla mia domanda, ovvero: chi passa il confine? Sono i carri armati russi?”, ha ribattuto Floris, senza però ricevere risposta nel merito.

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