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Maria Giovanna Maglie, la bomba: "Era una minaccia all'Italia". Lavrov, ciò che nessuno aveva notato

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La frase di Sergej Lavrov sulle origini ebraiche di Hitler e il paragone con Volodymyr Zelensky non sono un caso. Per Maria Giovanna Maglie l'uscita del ministro degli Esteri russo durante Zona Bianca è stata ben pensata. Ospite di Myrta Merlino a L'Aria Che Tira, la giornalista si dice certa che dietro ci sia un chiaro messaggio all'Italia. Più nel dettaglio, nella puntata di lunedì 2 maggio andata in onda su La7, la Maglie afferma che le minacce di Lavrov erano destinate a una opinione pubblica, quella italiana, che "si divide molto e arriva anche a posizioni estreme come quelle del professor Alessandro Orsini". Lo scopo del fedelissimo di Vladimir Putin era dunque quello di trovare, in una tv italiana, "terreno fertile basandosi forse su questo forte istinto anti-americano che nel Paese aleggia da sempre". 

 

 

Eppure non si può condannare chi come Giuseppe Brindisi ha deciso di ospitare l'altro lato della medaglia. Secondo la giornalista l'intervista non è un genere "nobile" ma forse aveva l'obiettivo di tutelare il "contraddittorio". In ogni caso non mancano critiche a Lavrov che ha detto affermazioni "gravissime, di quelle che suscitano la reazione internazionale come quella su Hitler". E ancora, la Maglie sostiene che alcune uscite appaiono come delle "macchiette", tali da provocare reazioni di sorpresa del tipo "ma sei un ministro potente, come ti viene in mente?".

 

 

Infine, ecco che viene tirata in ballo l'Italia: nelle parole del ministro russo c'è "la sostanza della forte minaccia l'Italia", dal momento che Lavrov ha affermato che il nostro Paese è in prima linea contro la Russia. D'altronde, è la conclusione della Maglie, gli italiani "sono partiti con l'elmetto pro-Ucraina ma ora mana mano si stanno dissociando perché dietro ci sono gli interessi e una strana opinione pubblica". 

 

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