La polemica è pelosa. E stucchevole. Già, uno tsunami su Giuseppe Brindisi per l'intervista a Sergej Lavrov a Zona Bianca, su Rete 4, nella puntata di domenica 1 maggio. Il ministro degli Esteri della Russia ospite in collegamento. Difficile aspettarsi un'intervista che non fosse concordata, per ovvie ragioni. Resta il colpo giornalistico in sé, indiscutibile. Eppure, si è scatenato il fuoco incrociato contro il conduttore. A sparare ad alzo zero, in particolare, il Pd. Nel mirino il conduttore per il "buon lavoro" con cui si è congedato. Insomma, siamo alle solite nevrosi della sinistra.
Zona Bianca, "grazie Lavrov": la frase che scatena il linciaggio di Giuseppe Brindisi, un caso a Mediaset
Bufera su Giuseppe Brindisi per l'intervista al ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Un colpaccio per Zona Bia...E Nicola Porro, sul suo blog, si scatena contro chi punta il dito contro Brindisi. "Libertà di stampa, quella sconosciuta. L’Italia è solita grondare inchiostro sulla necessità di difendere giornalisti e giornali visto che la libera stampa è un cardine della democrazia. Ricordate il caso Report? Ecco, abbiamo detto tutto. Questi sacri principi però vengono sospesi quando intervistato e intervistatore non stanno simpatici ai depositari del bene e del male in questo malcapitato Paese", premette il pezzo.
Subito dopo Lavrov... Un fatto clamoroso alla tv cinese: Pechino scarica Vladimir Putin?
A che gioco gioca la Cina? Ruolo di mediatore per la pace in Ucraina, temendo una Terza guerra mondiale che possa sconvo...Dunque si ricostruisce l'accaduto. Poi le polemiche. Si ricordano le parole dell'indignato Enrico Letta: "Ma quel che è più grave è che la vicenda dello spot da propaganda di guerra anti-ucraina stia passando, con solo pochi scossoni. Siamo così pochi a pensare che non sia possibile, né accettabile? E che sia un’onta per l’Italia intera?", ha tromboneggiato. E la chiusa del pezzo sul blog di Porro in replica a Letta e compagni è perfetta nella sua essenzialità: "La prossima volta, per intervistare un ministro, citofonare al Nazareno. E chiedere il permesso". Touchè.