Vladimir Putin, l'arma segreta: "Bomba atomica? Non proprio", così il conflitto può diventare presto mondiale
Come conseguenza della guerra in Ucraina, il terrore del nucleare è reale? Una risposta l’ha fornita Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali della Sant’Anna di Pisa. “Quando parliamo di nucleare ci riferiamo a nucleare tattico - ha dichiarato in un’intervista rilasciata a Il Messaggero - non alla bomba atomica che immaginiamo noi per intenderci, ma piccole atomiche su un teatro di guerra. Una simulazione a Princestone ha evidenziato che avrebbe un impatto pesantissimo come numero di morti, ma spesso queste simulazioni non si sono rivelate affidabilissime”.
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Il pericolo del nucleare è avvertito come reale, soprattutto dopo che il ministro degli Esteri russo Lavrov ha paventato il rischio di una terza guerra mondiale. Per il professor Strazzari non è però il caso di parlare di guerra mondiale, anche se “siamo sulla piena linea di una escalation, che procede da tempo, che è nata maturando in forma incrementale. Se pensiamo a dichiarazioni che mettono in allerta sull’uso del nucleare possiamo andare indietro anche di un anno. Ora c’è una base per questo ‘rischio considerevole’ citato da Lavrov”.
“Il Parlamento inglese - ha aggiunto Strazzari - ieri ha visto discutere di un supporto terrestre e questo dimostra come sia evidente che ci sia un asse atlantico composto da Regno Unito, Polonia e Stati Uniti più che da tutta la Nato con una posizione decisa. Se la Russia dice che c'è elemento ‘per procura’, ovvero l'utilizzo di armi Nato contro di loro, ci sono le basi per un conflitto. La Russia ha buon gioco retorico nel dire ciò che le tv russe sostengono da una settimana: che per loro il vero nemico è la Nato, traducono semplicemente un volere politico di un regime autoritario”.