Massimo Cacciari su Macron: "Vince grazie all'establishment economico-finanziario"
Emmanuel Macron si riconferma alla guida della Francia. Il presidente francese è stato rieletto battendo l'avversaria Marine Le Pen. Un ballottaggio serratissimo, ma secondo Massimo Cacciari non poteva che avere un vincitore. "La destra - si dice certo il filosofo - non ha alcuna possibilità di affermarsi in un grande Paese europeo come la Francia, l'Italia, la Germania o la Spagna. Nessuna possibilità a prescindere dal sistema elettorale. Almeno fin tanto che si presenteranno personaggi come Marine Le Pen. Le persone europee capiscono perfettamente che altro non farebbero che votare per una crisi di governo. Hanno capito la lezione, sarebbe un voto irragionevole".
Stesse sorti anche in Italia, dove "non ci sarà mai un esecutivo della sola destra di Meloni e Salvini". Non a caso per l'ex sindaco di Venezia raggiunto da Affaritaliani.it "prima, nel 2018, si sono inventati l'alleanza con il M5S e poi il governo con tutti dentro". E ancora: "La gente non è pazza e se vota una Le Pen vota per la crisi. Senza l'appoggio dell'establishment internazionale, Stati Uniti in testa, non si governa un grande Paese europeo". Tutto dunque dipende dalle potenze economiche e finanziarie.
Da qui l'amara conclusione sulle prossime politiche che, a suo dire, possono solo avere due finali: "O vince subito una coalizione Pd e qualche cosa d'altro, con la benedizione di Draghi e Mattarella, oppure si inventano un altro pasticcio come quello del 2018 che dura qualche mese per poi tirare fuori dal coniglio di Draghi o qualcuno come Draghi". Una cosa è certa, sia in Francia che in Italia, pesa l'astensionismo. Un fattore che spinge le persone a votare il meno peggio. "Infatti - osserva Cacciari - quando le elezioni sono più libere, tra virgolette, come le Europee in Italia, i risultati sono diversi. Lo vedremo anche in Francia, penso che alle Legislative di giugno ci sarà un contraccolpo a favore di Le Pen o della sinistra di Mélenchon".