Marco Mancini, lo 007 fatto fuori da Report: "Immagino con grande soddisfazione dei russi"
Sigfrido Ranucci e la redazione di Report hanno sulla coscienza la fine della carriera di Marco Mancini. L’ex capo reparto del Dis è stato pre-pensionato lo scorso luglio, dopo essere stato esposto dal programma di Rai3 per l’incontro avvenuto in autogrill con Matteo Renzi a dicembre 2020. Dopo 30 anni passati nel controspionaggio italiano, Mancini è quindi stato costretto a rinunciare al suo lavoro a causa di un servizio di Report.
“Penso che nelle sedi istituzionali deputate al controllo dei servizi si possa giungere a definire i reali contorni, le dinamiche e i contenuti della vicenda trattata dai media - ha dichiarato l’ex capo reparto del Dis all’Ansa - essere individuato, riconosciuto e mostrato in televisione senza che vi fosse una mia immagine pubblica dal 2005 è inquietante e sconcertante. Peraltro, in quell’occasione, stavo facendo un semplice saluto pre-natalizio a un senatore della Repubblica italiana. Immagino con grande soddisfazione dei servizi segreti russi”.
Quest’ultimo punto è poi stato approfondito da Mancini: “Se fosse accertato con sentenza definitiva che Walter Biot ha trafugato segreti dal patrimonio informativo italiano a favore dell’intelligence russa, ciò sarebbe la conferma della continua attività clandestina che gli agenti di Mosca svolgono attivamente tutt’ora, e sottolineo tutt’ora, sul nostro territorio nazionale”. Lo scorso luglio Mancini è stato messo in pre-pensionamento a causa delle polemiche scatenate dal servizio di Report sull’incontro con Renzi.