Generale Bertolini, "Zelensky deve dare l'ordine": l'errore fatale degli ucraini all'acciaieria Azovstal
Il generale Marco Bertolini ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero per parlare soprattutto della situazione di Mariupol, e più nello specifico dell’acciaieria Azovstal, ultimo baluardo della resistenza ucraina in una città che è ormai stata presa dall’esercito russo. “Non ha senso tenere dei soldati a combattere a Mariupol - è l’opinione di Bertolini - che ormai è nel controllo dei russi. Zelensky dovrebbe ordinare la resa. È possibile una sortita dalle acciaierie per riconquistare la città? No, allora un capo deve saper dire ‘basta, arrendetevi’”.
Il generale ritiene quindi che non ci sia più nulla da fare in questo caso specifico: “I combattenti del reggimento d’Azov hanno dimostrato di essere forti e determinati, hanno conteso il territorio in maniera dura, valorosa. Questo era il loro compito, far perdere ai russi molto tempo e molti uomini. Che cos’altro devono fare operativamente?”. Tra l’altro adesso chi si trova nell’acciaieria è bloccato: “A Mariupol è impossibile che arrivi un elicottero a portar via chi c’è, ci hanno già provato e lo hanno abbattuto. I combattenti ucraini a Mariupol non hanno alternative alla resa, insistere nel farli restare fino alla fine non avrebbe un significato militare, ma propagandistico”.
Il generale Bertolini ha analizzato anche il risvolto politico: “Zelensky potrebbe ritenere che la resa incrini un po’ l’aura dei combattenti ucraini disposti a tutto; inoltre se a Mariupol morissero tutti combattendo sarebbe un’altra cosa da imputare ai russi. La distruzione di una città è già un prezzo molto alto, l’uccisione di molti civili è orribile e la perdita di combattenti valorosi, per niente, non ha senso. Il responsabile ultimo delle decisioni è sempre politico”.