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Sergej Lavrov, il sospetto di Paolo Magri: "Se dice che non useranno l'atomica..."

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Quanto poco ci si possa fidare della Russia in questa fase della guerra in Ucraina lo ha spiegato bene Paolo Magri. Il vicepresidente dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale è intervenuto in collegamento con Luisella Costamagna ad Agorà, su Rai3, e ha mosso qualche obiezione sulle ultime dichiarazioni di un personaggio particolarmente controverso, quale è Sergej Lavrov. Il ministro degli Esteri russo si è infatti dimostrato del tutto inaffidabile nelle sue esternazioni pubbliche.

 

 

Per questo non fa dormire sonni tranquilli il fatto che Lavrov abbia assicurato che la Russia non userà armi nucleari. “Dobbiamo essere molto onesti - ha commentato Magri - credo che di Sergei Lavrov ci si possa fidare poco, è lo stesso che accusava di isteria i ministri degli Esteri di tutto il mondo quando tre mesi fa c’erano tutti quei soldati al confine a fare esercitazione. Bontà sua che ci venga detto che non verranno usate armi nucleari. Tre mesi fa se avessimo sentito qualcuno parlare di armi nucleari lo avremmo portato in un centro di cure di qualche tipo, ma oggi il fatto che Lavrov dica un’ovvietà è in sé un problema”.

 

 

Poi Magri ha posto un quesito di difficile risposta: “È chiaro che noi tifiamo per una resistenza dell’Ucraina, altrimenti non staremmo facendo tutto il possibile tra armi e sanzioni. La domanda vera è se possiamo contemplare uno scenario di sconfitta russa, che cosa comporterebbe? Sappiamo che la Russia non può perdere troppo questa guerra, sennò entreremmo in scenari di altro tipo”.

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