Quella che sta affrontando Volodymyr Zelensky in Ucraina è anche una guerra psicologica: ne ha parlato Alessandro Cecchi Paone nello studio de L'Aria che tira su La7. Il giornalista ha spiegato anche quali sono gli scopi di questo tipo di guerra: "Serve a spaventare l'avversario, raccontando di vittorie inesistenti, a mantenere stabile il fronte interno per rassicurare la gente e anche a sollecitare, come fa spesso il presidente ucraino, gli alleati a fare di più. Più sanzioni, più armi, più appoggi".
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Cosa pensano gli italiani della guerra in Ucraina? Sono tutti dalla parte di Zelensky? Non proprio, secondo quanto emerg...Un ruolo importante, poi, secondo Cecchi Paone è rappresentato dalle fake news: "Le menzogne non ammazzano né i belligeranti né gli innocenti, però fanno dei gravissimi danni e sono voluti". L'ospite del talk ha spiegato che la disinformazione esiste da decenni, anche se un'evoluzione piuttosto consistente del fenomeno si è avuta durante la seconda guerra mondiale: "Gli americani crearono il Pwb, cioè il Psychological Warfare Branch, un gruppo di persone incaricato di fare la guerra psicologica".
Il giornalista infine ha ricordato che nel conflitto in corso c'è anche la novità delle tecnologie digitali: "Questa volta abbiamo una rapidità, una immediatezza, una capacità dell'immagine e della notizia di arrivare come mai prima era successo. L'uso dei telefonini è fondamentale, sia per informare che per disinformare".