Volodymyr Zelensky, il feroce attacco di Travaglio: "Chi lo ubriaca. Migliaia di morti fa..."
Nel mirino di Marco Travaglio ci finisce ancora una volto Volodymyr Zelensky, il premier ucraino che guida la resistenza contro l'avanzata della Russia. Il tutto nel fondo pubblicato sul Fatto Quotidiano oggi, martedì 19 aprile.
Il direttore muove il suo ragionamento mettendo "in fila i fatti nessuno nega. Nemmeno il più fervido atlantista afferma più che la resistenza ucraina sia in grado di sottrarre all'armata russa il Donbass, la Crimea e la striscia che li collega sul Mar Nero; che Mariupol, rasa al suolo e ormai in mani russe, possa tornare in quelle ucraine; che Putin, sconfitto e isolato da tutti, abbia le ore contate prima del famoso regime change annunciato da Biden e smentito dai suoi", scrive Travaglio.
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Dunque un lungo excursus su questi quasi sessanta giorni di guerra. E Travaglio si pone una domanda: "Stando così le cose, quanti morti ucraini serviranno ancora alle potenze (palesi e occulte) per sedersi al tavolo e prendere atto della realtà?". Dunque rimarca come l'iniziativa non la prenderà Putin, così come non la prenderanno né Joe Biden né Boris Johnson. "E non la prenderà Zelensky - riprende Travaglio -, ubriacato dai falsi amici che gli raccontano che sta vincendo la guerra e presto i suoi marceranno su Mosca. Possono prenderla i governi europei, smettendo di inviare armi e subordinando la fine delle sanzioni a una trattativa seria, che parta non dai sogni, ma dalla realtà - sottolinea -. La realtà che il cancelliere Scholz vide già quattro giorni prima dell'invasione russa, quando offrì invano a Zelensky un compromesso migliore di quello che uscirà dal negoziato post-bellico. Era due mesi fa, migliaia di morti fa", conclude con evidente accento critico nei confronti del premier ucraino.