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Bruno Vespa, il "nuovo ordine mondiale". Finlandia e Svezia, il terrore del giornalista: "Auguriamoci che..."

Bruno Vespa

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In Finlandia, la guerra, partita con l'invasione russa, "sarebbe dovuta durare un paio di settimane: i finnici avevano la metà dei soldati nemici impiegati nella campagna, un centesimo di carri armati e aerei. Durò quattro mesi e alla fine Stalin dovette accontentarsi di un decimo del territorio finnico", ricorda Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno. Da allora la Finlandia è stata sempre neutrale, "timorosa che al primo starnuto il gigantesco vicino l'avrebbe inghiottita", e si è "poderosamente armata, convinta che la pace si difende con le armi".

 

 

E attenzione, osserva Vespa, il fatto che la Finlandia e la Svezia "smettano in un paio di mesi (pare entro giugno) i panni della loro storica neutralità è una conferma di come sia cambiato il mondo". A questo si aggiunge un sondaggio di Alessandra Ghisleri trasmesso ieri sera 14 aprile da Porta a porta che dice che "gli italiani favorevoli all'invio di armi all'Ucraina in venti giorni sono passati dal 36 al 40 per cento, mentre i contrari sono scesi dal 51 al 46. Al tempo stesso il 60 per cento è favorevole alle sanzioni alla Russia e addirittura il 65 è disposto a ridurre condizionamento e riscaldamento pur di non comperare petrolio russo".

 

 

Insomma, in Italia c'è "un progressivo avvicinamento alle ragioni dell'Ucraina" che è "frutto della straordinaria, eroica, irriducibile resistenza degli ucraini". Ora, aggiunge Vespa, "non sappiamo quando finirà questa guerra. È probabile che Putin paghi con una spaventosa sconfitta politica ed economica qualche minimo guadagno di territorio. Ma le conseguenze le pagheremo anche noi, soprattutto nelle fasce più deboli". E conclude: "Auguriamoci che il nuovo 'ordine mondiale' non sia troppo peggiore dell'attuale".

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