Toni Capuozzo asfalta Beppe Severgnini: "Cosa capisco da questo titolo". La pagina che imbarazza il "Corriere"
Toni Capuozzo contro Beppe Severgnini. Succede su Facebook dove l'ex vicedirettore del Tg5 tira in ballo la firma del Corriere della Sera. Il dibattito ancora una volta è legato alla guerra in Ucraina e, più in particolare, agli interrogativi posti da Capuozzo su Bucha. Interrogativi che nei giorni scorsi hanno sollevato parecchio clamore, al quale si aggiunge la critica di Severgnini. Questa è stata prontamente pubblicata da Capuozzo con tanto di risposta al vetriolo. "Mettere in dubbio il massacro di Bucha - come ha fatto Toni Capuozzo in altre sedi - è profondamente sbagliato: ci sono centinaia di giornalisti sul posto, e tutte - sottolineo tutte - le grandi testate internazionali hanno confermato le esecuzioni e le fosse comuni. Certo, bisogna ragionare su tutto: ma questi interventi, mentre le truppe russe avanzano e le stragi aumentano, mostrano un errore grave di prospettiva'", sono state le parole di Severgni.
Poi la risposta del diretto interessato, che ha portato come prova la prima pagina del Corriere.it: "Non so quale sia la prospettiva di Beppe Severgnini (che comunque si guarda bene dal rispondere alle mie domande) - scrive -. Però posso intuirlo dalla domanda retorica (quelle cui non puoi rispondere NO) che il suo Corriere della Sera, dopo aver raccontato l'eroica resistenza di Azov a Mariupol, pone ai lettori: basteranno le armi?".
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La posizione di Capuozzo sugli aiuti militari non è nuova. L'inviato di guerra a Sarajevo ha più volte espresso tutta la sua contrarietà nei confronti di Europa e Occidente e della loro "follia". "Quelle armi non cambiano la sorte del conflitto. E poi ci siamo bruciati la possibilità di svolgere un ruolo di mediazione", è il ragionamento che a distanza di giorni dall'inizio del conflitto non cambia.