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Toni Capuozzo, "il significato dello stupro in tempo di guerra": la verità sul più infame degli orrori

Capuozzo a Quarta Repubblica

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Toni Capuozzo, ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica, su Rete 4, nella puntata dell'11 aprile, analizza diversi aspetti della guerra in Ucraina e dei possibili scenari. Intanto, osserva e si augura l'inviato, "prendere il Donbass può essere per Vladimir Putin un motivo di vittoria da vendere al suo Paese". Dall'altra parte, "lo scacco russo ha ingolosito Washington e l’Unione europea. Fino a che punto vogliamo che duri la guerra?”", si chiede Capuozzo.

 

 

Intanto il presidente russo sta dirigendo la sua armata verso il Donbass e in particolare a Mariupol dove è già cominciata la madre di tutte le battaglie. E mentre si combatte strenuamente vengono fuori gli orrori della guerra, la morte dei civili inermi, i saccheggi e gli stupri. E proprio sullo stupro in tempi di guerra, spiega Toni Capuozzo, esso "è fatto per umiliare il nemico, non solo la donna che lo subisce ma anche il marito ed un’intera società”. 

 

 

Infine, il giornalista torna su Bucha, episodio su cui aveva espresso dei dubbi suscitando un vespaio di polemiche e accuse. "Sono convinto che a Bucha i russi abbiano commesso crimini - premette fermando sul nascere le polemiche -, i miei dubbi sono sui cadaveri e ancora le risposte non mi hanno soddisfatto", ribadisce Capuozzo, il quale aggiunge che "la morte è terribile ma la strumentalizzazione dei morti è ancora peggio".

 

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