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Toni Capuozzo a Quarta Repubblica: "La Nato sa sicuramente da dove è partito quel missile"

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Torna a parlare, e a interrogarsi, Toni Capuozzo. Lo fa a Quarta Repubblica, il programma condotto da Nicola Porro e in onda su Rete 4, la puntata è quella di lunedì 11 aprile. Si parla ovviamente dell'invasione russa in Ucraina. E si parla sia di Bucha, teatro dell'eccidio forse più terribile scoperto ad oggi, e del missile sulla stazione di Kramatorsk, nel Donbass, il fatto più atroce della scorsa settimana.

 

Capuozzo, giornalista ed inviato di guerra, torna su Bucha, episodio su cui aveva espresso dei dubbi suscitando un vespaio di polemiche e accuse. "Sono convinto che a Bucha i russi abbiano commesso crimini - premette fermando sul nascere le polemiche -, i miei dubbi sono sui cadaveri e ancora le risposte non mi hanno soddisfatto", ribadisce Capuozzo, il quale aggiunge che "la morte è terribile ma la strumentalizzazione dei morti è ancora peggio".

 

Dunque, si passa al bombardamento della stazione, alla strage di civili in attesa del treno per abbandonare uno dei teatri in cui lo scontro era più violento. E Toni Capuzzo spiega: "Su quel missile la Nato sa sicuramente da dove è partito". Non aggiunge altro, ma con questa semplice frase, nei fatti, pone più di un profondo interrogativo. "Penso che questa sia una strage orrenda ma farsi domande di questi tempi è rischioso", conclude sibillino Toni Capuozzo.

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