Bruno Vespa avverte Mario Draghi: "Pace o condizionatori? Occhio, gli italiani sono stanchi". Cosa rischia ora
Vladimir Putin non si fermerà e l'Occidente sta armando Zelensky per resistere. E come prevede la Nato, la guerra in Ucraina sarà quindi lunga e cruenta. "E noi?", si chiede Bruno Vespa nel suo editoriale su Il Giorno di oggi 9 aprile, lanciando una frecciata a Mario Draghi, "come ci mettiamo noi chiamati dal presidente del Consiglio a scegliere - con una battuta da titolo - tra la pace e il condizionatore?".
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L'Italia, continua il direttore di Porta a porta, "è un paese dal fisico fragile. Quando c'è una corrente d'aria, gli altri prendono il raffreddore, noi la polmonite. Si aggiunga che gli italiani sono stanchi. Hanno avuto tre recessioni in dodici anni". Dopo l'ultima, nel 2020, dovuta alla pandemia, "avevamo cominciato un rimbalzo formidabile. Ed ecco che arriva la guerra. I danni diretti per l'export delle nostre imprese pesanti ma limitati. I danni al turismo forti (1,8 milioni di turisti russi arrivati nel 2019, oltre agli ucraini), ma assorbibili con il ritorno degli americani e di altri paesi (ancora non i cinesi)". Il problema ora è "l'esplosione dei prezzi (cominciata prima della guerra) e il costo dell'energia" che "rischiano di inginocchiare troppa gente".
Tanto che i sondaggi, osserva ancora Vespa, "segnalano che più di un terzo d'italiani se ne buggera della guerra e non vuole che le sanzioni ci ricadano addosso". Del resto "gli operai in cassa integrazione delle aziende che rischiano la chiusura, la gente che al supermercato trova rincarati pane e pasta (la dieta dei poveri), finiscono per dare la colpa alla guerra. E allora tra la pace e il condizionatore, la prima rischia assai...".