Toni Capuozzo nel mirino per Bucha: "Restituisci il premio", "Dhl va bene?", la sua impensabile risposta
È polemica sulle parole pronunciate da Toni Capuozzo. Il giornalista, ex vicedirettore del Tg5, si è lasciato andare a una sua ipotesi su quanto accaduto a Bucha, la città ucraina protagonista di un terrificante massacro. L'intervento a Quarta Repubblica ha visto Capuozzo sostenere che la sequenza degli accadimenti genera qualche dubbio. "A me non convince la sequenza dei tempi riguardo a Bucha - sono state le sue parole -. È mai possibile che nessuno abbia messo un lenzuolo pietoso sui quei morti?". E ancora, da ex inviato di guerra: "Queste vittime sono in strada da tre settimane? Non sarebbero in quelle condizioni". Frasi che hanno indignato l'associazione organizzatrice del Premio giornalistico Ischia, dalla quale è partita una richiesta di revoca del riconoscimento assegnato proprio al cronista nel 2011.
"Le gratuite e surreali dichiarazioni rese dall'ex vicedirettore del Tg5 (...) hanno provocato l'indignazione dei propri soci e di larghi strati dell'opinione pubblica sull'isola d'Ischia - fa sapere nella nota l'associazione -. Gli orientamenti palesati dal giornalista-scrittore contrastano coi principi a cui il riconoscimento, promosso dalla Fondazione Valentino, s'ispira". Da qui la richiesta di revocare il premio.
"Il noto neonazista a Bucha il 2 aprile". Capuozzo e il filmato che ribalta tutto sulla strage?
Richiesta a cui però non manca di replicare il diretto interessato: "Pronto a restituirlo. Datemi il tempo di ritrovarlo...", chiosa con un pizzico di ironia: "Dhl va bene? Chiedo solo piccola rettifica: non erano frasi pro Putin. Pro ricerca della verità, piuttosto". Il dibattito però non è destinato a finire qui con Nicola Porro che nel suo blog La Zuppa di Porro ospita una critica dal titolo che lascia ben poco spazio all'immaginazione: "Bucha, vietato farsi domande. Capuozzo nel mirino".