Vladimir Putin, l'ex giudice Aia: "Mandato di cattura? Possibile entro la fine dell'anno"
In queste ore tutte le istituzioni europee e internazionali stanno definendo “crimini di guerra” quelli commessi dalla Russia di Vladimir Putin a Bucha, cittadina situata nelle vicinanze della capitale Kiev. Secondo Cuno Tarfusser, magistrato italiano che per 10 anni è stato giudice della Corte penale internazionale con sede all’Aia, ci sarebbero i presupposti per incriminare seriamente Vladimir Putin.
In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Tarfusser ha spiegato che entro la fine dell’anno potrebbe davvero essere emesso un mandato di cattura nei confronti del presidente russo e dei suoi generali: “In questa guerra non bisogna andare lontano per individuare i responsabili e raccogliere le prove”, dato che in Ucraina “si commettono crimini di guerra ogni giorno” e sono facilmente documentabili da parte di chiunque, essendo il conflitto in corso nel cuore dell’Europa. Raccogliere però prove “genuine” non è altrettanto semplice perché il conflitto è ancora in corso: in queste settimane è stato molto difficile anche realizzare dei corridoi umanitari per consentire la fuga dei civili.
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Qualcosa però si starebbe muovendo: Tarfusser ha annunciato che la squadra di Karim Khan, procuratore generale della Corte penale internazionale, si sta muovendo per raccogliere prove utili per incriminare Putin. Secondo l’ex giudice della Cpi servono innanzitutto le prove di pochi crimini, come l’attacco all’ospedale e al teatro di Mariupol, le fosse comuni e i civili uccisi nelle strade di Bucha. Tra l’altro Tarfusser in passato ha firmato il mandato di cattura per il dittatore sudanese Omar al-Bashir, quindi sa bene come funzionano certe procedure.