Vladimir Putin umiliato dal nonno: "Così fanno gli uomini veri", la partita a scacchi che ha cambiato il mondo
A spiegare a Vladimir Putin che cos'è la vita e cosa significa avere il potere forse è stato il nonno, al termine di una mitologica partita a scacchi. A svelare l'aneddoto, illuminante in un certo senso per capire la psicologia con cui il presidente russo dirige il gioco, anche nella guerra in Ucraina, è Giorgio Dell'Arti, giornalista tra i massimi esperti italiani di biografie eccellenti.
In collegamento con Andrea Pancani a CoffeeBreak, su La7, Dell'Arti ricorda: Putin "andava a giocare con il nonno a scacchi, aveva 8 anni. L'episodio lo racconta lui e quindi è particolarmente significativo perché la fonte è lo stesso Putin. Lui vinse, era bravo, gli diede scacco matto. Il nonno però finita la partita continuava a muovere i pezzi, come se la partita non fosse finita. Il bambino a quel punto gli disse: 'Nonno, la regola dice che quando ti do matto la partita è finita'. E il nonno gli rispose: 'Ma le regole il vero uomo se le fa da sé". Più o meno quello che è accaduto in queste settimane.
Putin bambino umiliato dal nonno: guarda il video di Dell'Arti a CoffeeBreak
"Lui vuole cambiare la regola, vuole sedersi al tavolo - sottolinea Dell'Arti -. Quando lui dice che la caduta dell'Unione sovietica è stata una tragedia mondiale lui dice esattamente questo. Vuole risedersi al tavolo delle trattative con la stessa importanza che avevano i russi dell'Unione sovietica e i russi dello Zar, perché nell'Ottocento le cinque potenze che decidevano tutto erano Prussia, Francia, Austria, Inghilterra e Russia". Anche alla luce di questo, conclude Dell'Art, "Putin è un intelligente, lucido, implacabile criminale di guerra. Gli arriverà il mandato di cattura entro la fine dell'anno, e se resta in piedi gli impediranno di andare all'estero come è successo a Pinochet in Cile. Io lo detesto, ma non ce n'è tanti della sua statura in giro per il mondo".