Non è l'Arena, Massimo Giletti a Odessa? "Sacchi di sabbia finti, è in un grand hotel": clamorosi sospetti, durante la diretta...
Dalle scarpe firmate ai sacchi di sabbia finti. Anche Massimo Giletti finisce nel tritacarne di quel misto tra fake news, sospetti, complottismo e semplicissime ironie fuori luogo, visti i tempi di guerra e i rischi annessi e connessi. Il conduttore di Non è l'arena si collega da Odessa, per la seconda volta in due settimane. Su Twitter molti ne contestano la scelta, accusandolo di protagonismo, voyeurismo e strumentalizzazione della guerra e delle sue vittime. Giletti è sul fronte, visto che la storica città sul Mar Nero è da 48 ore il nuovo epicentro bellico delle operazioni russe.
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Su La7 testimonia i bombardamenti all'alba e gli effetti della guerra sulla città, offre testimonianza diretta degli orrori del conflitto. Qualcuno però preferisce ironizzare sulle scarpe Hogan sfoggiate ai piedi, come Selvaggia Lucarelli. Il "non detto", ma l'allusione è evidente, è che Giletti di fatto non abbandoni mai il comodo salotto televisivo italiano, anche quando decide di prendere e partire per lo scenario di guerra.
Giletti a Odessa, "Grand hotel e sacchi finti": guarda il video di Non è l'arena
Ma il vertice della meschinità riguarda chi suggerisce che in realtà i collegamenti di Giletti da Odessa siano finti, realizzati letteralmente in teatri di posa. Si scherza, ma il concetto è talmente forte e pervasivo da costringere il giornalista a smentirlo in diretta. "Abbiamo le guardie che ci dicono che dobbiamo interrompere il collegamento - ricorda -, ci sono esplosioni molto forti, le abbiamo sentite qua e Salvo Rangeri (inviato del Manifesto che ha guidato Giletti nei luoghi caldi, ndr) mi dice dalla spiaggia di Odessa. I botti si sono sentiti molto forti in questo posto dove grazie alla Croce Rossa possiamo lavorare. Questo non è un albergo, come qualcuno ha scritto e ha fatto ironia sui sacchi di sabbia. Questi sono stati messi perché di giorno ci sono i soldati che controllano l'entrata. Quindi questa è la realtà, non siamo in un grand hotel come qualcuno con molta ironia ha scritto". Triste soltanto doversi scusare.