Gas, Federico Rampini: addio Russia per gli Usa? Ecco come andrà a finire: mondo ribaltato, la profezia
La guerra in Ucraina è anche la guerra del gas tra Russia ed Europa. E questo è il tema affrontato da Federico Rampini in un video editoriale pubblicato sul sito del Corriere della Sera. Si ragiona sulle prospettive energetiche del Vecchio Continente, con Germania e Italia che su tutti, ad oggi, dipendono dalle forniture russe. La minaccia di Vladimir Putin è infatti quella di chiedere i rubinetti. E per questo, spiega Rampini, "l'Europa intera cerca una riconversione geografica dei suoi acquisti di gas. Siamo abituati a comprarne la maggior parte dalla Russia, arrivava attraverso gasdotti".
Ma "ora guardiamo agli Stati Uniti, per comprarne di più dall'America. Un processo lento e complicato: arriva via nave, deve essere liquefatto e poi rigassificato. Ci vogliono infrastrutture nuove", sottolinea Rampini, ricordando come però ora il processo sia in marcia e dunque diventa necessario riflettere sulle conseguenze geopolitiche. "Parto dal celebre proverbio: tutte le strade portano a Roma. Il significato era profondo: l'impero romano aveva costruito infrastrutture di comunicazione che costringevano le colonie a comunicare con il centro dell'impero. Strade, ponti, acquedotti: tutto era fatto per facilitare la comunicazione tra periferia e centro dell'impero. Le infrastrutture della rete energetica sono un po' la stessa cosa. Anche durante gli anni della Guerra Fredda avevamo investito in queste infrastrutture, anche se i rapporti con l'Est non erano buoni", ricorda il giornalista.
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E a questo punto, Rampini, spiega quale sia il cambio di paradigma, di sistema, che sta muovendo i primi passi: "Ora ci stiamo mettendo a fare un processo completamente diverso, investiamo in infrastrutture che guardano verso l'Atlantico. Questo dà la misura dei prezzi che Putin e Russia rischiano di pagare sul lungo termine: hanno contribuito a renderci indipendenti. Non avranno più la possibilità di sfruttare il cordone ombelicale che univa Europa e Russia, quel cordone che neanche i dirigenti sovietici negli anni più duri della Guerra fredda avevano voluto tagliare", conclude Federico Rampini, profetizzando insomma un futuro a tinte molto fosche per la Russia putiniana.