Anche l'ennesimo round di negoziati tra Russia e Ucraina sarà un buco nell'acqua. Ne è convinto Vincenzo Camporini. Per l'ex capo di Stato maggiore della Difesa non ci sono segnali concreti, perché "trattativa significa che entrambe le parti concedono qualcosa". E questo non sarebbe il caso, visto che né Vladimir Putin né Volodymyr Zelensky sono disposti a fare un passo indietro. Questo fa credere a Camporini che più che negoziati, questi siano incontri.
Ucraina, il generale Camporini: "La trappola di Putin", come vuole trascinarci tutti nella terza guerra mondiale
Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare e della difesa, è stato ospite di G...Il problema per l'Italia è però un altro. Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, ha avanzato l'ipotesi che il Paese diventi garante di neutralità senza contare le conseguenze. "È un ruolo molto delicato - conferma il generale - perché, stabilite le regole, se c'è violazione da parte di una delle parti bisogna intervenire. E di Mosca non c'è da fidarsi". D'altronde basta leggere l'articolo 5 del trattato Nato, quello che prevede l'obbligo da parte dei firmatari di intervento militare se si verificano violazioni da parte di chi aggredisce.
Stasera Italia, la rabbia del generale Camporini: "Perché verremo sempre calpestati". Ucraina-Italia, che fine faremo
A fare il punto sulla guerra in Ucraina, ospite di Stasera Italia e Barbara Palombelli su Rete 4, ci pensa Marco Bertoli...Una condizione, quella dell'Italia garante, "certamente di rilievo se le viene riconosciuto un ruolo istituzionalmente inserito all'interno di un team internazionale". Ma - precisa - "bisogna poi mettere in conto il rischio di essere coinvolti". Questo significa essere pronti a tutto: sia a essere sul terreno dopo il cessate il fuoco, che "predisporre una forza potenziale in grado di agire se qualcuno viola i patti". Peccato però che il Paese potrebbe non essere pronto. "Un conto è una presa di posizione prosegue Camporini -, un conto sono i fatti. È certamente prestigioso far parte di un pool di Paesi ritenuti capaci e affidabili. Ma forse bisogna anche spiegare all'opinione pubblica che si tratta di un impegno gravoso che comporta anche dei rischi".