Federico Rampini, l'affondo di Dagospia: "La metamorfosi, tutto cambiato salvo le bretelle"
"La metamorfosi di Federico Rampini": così inizia l'attacco di Dagospia contro l'editorialista del Corriere della Sera, di recente molto presente in tv e sui giornali per parlare soprattutto della guerra in Ucraina e delle sue conseguenze sul piano internazionale. "Da 'occupy Wall Street' ai tempi di Repubblica alla condanna di Black Lives Matter l'altro giorno ospite di Nicola Porro a Quarta Repubblica": si legge sul portale di Roberto D'Agostino.
Dago fa riferimento insomma alle ultime opinioni espresse da Rampini sul BLM. Nel suo ultimo libro, "Suicidio occidentale", il giornalista parla anche di scuole e università. Luoghi - come scrive Danilo Taino sul Corsera - "conquistati da un’ideologia secondo la quale non solo ogni fenomeno negativo è responsabilità dell’uomo bianco, ma anche secondo la quale questo uomo bianco va rieducato e da subito penalizzato. Un razzismo della pelle che si cela dietro le campagne contro il razzismo condotte ad esempio dal movimento Black Lives Matter".
Dago alla fine si chiede: "Ma quello vero è il Rampini 1 o il Rampini 2? Tutto cambiato, salvo le bretelle". Il giornalista, tra l'altro, ha fatto parlare di sé ieri dopo un duro scontro con Marco Tarquinio a L'Aria che tira sulla guerra in Ucraina. Dopo che il direttore di Avvenire ha detto: "Le sanzioni non fanno meno male dei bombardamenti", lui ha perso le staffe e ha risposto: "Ha messo sullo stesso piano le sanzioni economiche e i bombardamenti. Ma stiamo scherzando?".
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