Sergei Shoigu, ancora giallo sul ministro russo: riappare in pubblico pallido e con il respiro affannoso
Dopo 13 giorni di mistero, Sergei Shoigu è riapparso in pubblico. Molti avevano manifestato la propria preoccupazione al punto che il governo russo aveva dovuto giustificare l'assenza del ministro della Difesa. Shoigu, avevano fatto sapere dal Cremlino, sarebbe stato colpito da un infarto. Sarà vero? Certo è che il ministro, abbastanza contrariato dall'invasione russa in Ucraina, è apparso in favore di telecamere "pallido e con il respiro affannoso".
Shoigu ha però voluto allontanare i sospetti pubblicando un video sui social. Qua l'uomo, tra i detentori dei codici nucleari, spiegava che "i partecipanti all'operazione militare speciale in Ucraina hanno lo status di reduci combattenti, un sostegno che comprende anche i loro familiari". Il ministro ha così annunciato una nuova legge. L'agenzia Tass rende noto infatti che oggi Vladimir Putin ha firmato la proposta, approvata "all'unanimità" da Duma e Consiglio della Federazione nei giorni scorsi. Questa darà a tutti i militari che partecipano a quella che Mosca chiama operazione militare speciale, accesso "al sistema di protezione sociale garantito ai reduci dell'Afghanistan, Siria ed altri fronti caldi" che prevedono sovvenzioni statali, sgravi fiscali ed assistenza medica.
Rimane invece ancora un giallo la scomparsa di Valery Gerasimov. Il generale capo di stato maggiore delle Forze armate dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina avrebbe cominciato a distaccarsi dalla linea dello "zar". E di lui non si hanno notizie. La preoccupazione rimane alta, visto che Gerasimov ha come lo zar e Shoigu i codici per il nucleare. A maggior ragione dopo che gli Stati Uniti di Joe Biden non hanno escluso un'escalation del conflitto.