Controcorrente, Gianluigi Paragone: "Vladimir Putin non si cancella", perché deve restare vivo
Gianluigi Paragone è stato ospite nello studio di Controcorrente, la trasmissione condotta da Veronica Gentili su Rete4. Il giorno dopo l’intervento di Volodymyr Zelensky alla Camera - al quale per altro il leader di ItalExit non ha preso parte - Paragone ha riconosciuto il “sacrosanto diritto” del presidente ucraino di “fare una chiamata alle armi”, sottolineando però un problema: “Se gli andiamo dietro c’è il rischio che il fronte si allarghi e che la guerra non finisca”.
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Secondo Paragone per far sì che una negoziazione diventi possibile “non si può pensare di cancellare Vladimir Putin o di farlo uscire di scena”. Concetto che aveva espresso sulle colonne de Il Tempo dopo l’intervento di Zelensky alla Camera e il discorso di Mario Draghi nella stessa occasione: “Se davvero vogliamo fermare questo conflitto e se davvero vogliamo che lo stesso non si allarghi, allora sarebbe bene tessere con pazienza. E senza la muscolarità che Draghi ha esibito in aula. Tanto i muscoli di Draghi sono dopati: lo sanno tutti”.
Poi Paragone ha posto l’accento sulla questione del gas russo, che nel giro di una settimana sarà possibile pagare soltanto in rubli: “Non so cosa faranno, di sicuro so che il rublo nel mese di guerra da una perdita del 42% sull'euro nelle prime due settimane ha recuperato il 32% nelle ultime due: questa rivalutazione fa capire che le sanzioni non centrano l'obiettivo penalizzante. Allora domando: Draghi e il governo cosa vogliono fare? Il ‘con l'Ucraina senza se e senza ma’ prevede il blocco del gas? Lo dicano agli italiani. Vadano in tv e dicano: Non compriamo più gas russo e pazienza se famiglie e pmi dovranno ripensare le proprie economie. La Germania non lo farà. L'Italia di Draghi?”.