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Enzo Vecciarelli, la conferma del generale: "Nel 2020 Mosca non venne solo per il Covid"

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"L'assetto militare atterrato a Pratica di Mare era diverso dagli altri che nei giorni precedenti avevamo accolto": il generale Enzo Vecciarelli, capo di stato maggiore della Difesa fino allo scorso novembre, ha parlato della missione russa arrivata in Italia in piena pandemia. Intervistato dal Foglio, ha detto: "Fummo sorpresi, io per primo, dal dispiegamento di mezzi che scendevano dai velivoli russi. All'inizio ci fu anche una certa preoccupazione". Il 22 marzo 2020, infatti, fu proprio lui a ricevere il contingente partito da Mosca per l'operazione "dalla Russia con amore". Una missione organizzata dopo la telefonata tra Giuseppe Conte e Vladimir Putin.

 

 

 

"I russi vennero nel nostro paese per cose buone e per altre meno buone", ha proseguito il generale. Stando alla sua versione, quindi, la delegazione aiutò effettivamente alcune città italiane piegate dal Covid con personale medico e attrezzature. Ma questa non sarebbe stata l'unica cosa che fecero. "Provarono anche a fare altro, e noi glielo impedimmo", ha spiegato Vecciarelli in maniera vaga. Anche se poi, incalzato, è sceso un po' più nei dettagli: "L'utilizzo di macchinari non omologati negli ospedali, per esempio. E mi fermo qui".

 

 

 

Stando ad alcune indiscrezioni, in quell'occasione sarebbe stata l'Italia a pagare il ponte aereo con Mosca e alla fine il costo dell'operazione avrebbe addirittura superato quello dei materiali ricevuti, come ventilatori e mascherine. La vicenda è tornata a galla adesso per via delle minacce del Cremlino al ministro della Difesa Lorenzo Guerini, considerato ingrato. Ad alimentare i sospetti su un'eventuale attività di intelligence nel nostro Paese è anche la composizione di quella delegazione: solo 30 persone su 100 avrebbero fatto parte del personale medico-sanitario. "Che Mosca avesse autorizzato questa operazione per raccogliere informazioni sul Covid è vero, glielo posso confermare. Che poi volesse cercare altri dati è plausibile", ha spiegato Vecciarelli. Che infine ha chiarito: "Il nostro compito era quello di seguire le indicazioni che il governo ci aveva dato".

 

 

 

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