Federico Rampini a DiMartedì: "Putin non si limiterà all'Ucraina", i suoi veri piani da "fine del mondo"
Vladimir Putin non si vuole limitare all’Ucraina. Ne è convinto Federico Rampini, che è stato ospite di Giovanni Floris a DiMartedì per parlare dell’offensiva russa attualmente in corso. “Una volta per tutte - ha dichiarato il giornalista - faremmo bene ad ascoltarlo quando parla, a non sottovalutarlo. È dal 2007 che ha una narrazione sull’accerchiamento della Russia che stravolge la realtà storica”.
“È vero che abbiamo allargato la Nato troppo vicino alle sue frontiere - ha aggiunto Rampini - creano una sorta di insicurezza nell’animo russo, però attenzione perché gli abbiamo anche aperto le porte del G7, offerto una partnership nella Nato a fine anni ’90. La teoria di accerchiamento ad uso e consumo significa che Putin non è mai riuscito a modernizzare il suo paese. Lo ha reso sempre più povero e arretrato, non omologato all’Europa, quindi reagisce come facevano gli zar: la storia degli zar è piena di modernizzazioni fallite che si rovesciavano in una sorta di ansia di vendetta nei confronti dell’Europa”.
Da Floris è intervenuto anche l’ambasciatore Giampiero Massolo, secondo cui Putin “andrà avanti fino a quando avrà la percezione di non poter ottenere di più”. Il minimo sindacale per la Russia sarebbe la neutralità dell’Ucraina, possibilmente con un altro governo, e il riconoscimento dei suoi “atti di prepotenza” in Crimea e Donbass. “Il mio timore - ha dichiarato Massolo - è che il combinato disposto della caparbietà russa e la resistenza ucraina ci porti ad un conflitto congelato nel cuore dell’Europa”.