Meteo, come una bomba atomica. Luca Mercalli: "Visto l'Ucraina?": previsioni del tempo catastrofiche
Inverno tiepido e primavera gelida. "La tardiva rivincita di un inverno mancato è proseguita specie nelle regioni più esposte ai venti freddi balcanici, Puglia in primis", scrive Luca Mercalli su Il Fatto quotidiano. Addirittura "lunedì 7 e martedì 8 marzo la neve si è vista fino a quote di 200 metri tra Barese e Brindisino" e "il freddo è dilagato anche nel resto del Paese, benché in condizioni serene e asciutte, con temperature minime - non comuni in questo periodo - fino a -10 °C nell'Astigiano, -8 °C nell'Aretino e -1 °C ad Alghero e Bari".
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"Il Cnr-Isac conferma che l'inverno 2021-22 è stato complessivamente mite e secco, tredicesimo più caldo dal 1800 a livello nazionale con 0,9 °C sopra media, ma con anomalie fino a +2 °C su Alpi e Piemonte, e situazione nella norma solo all'estremo Sud", prosegue l'esperto. "Attualmente si teme la siccità, ma frane e alluvioni restano comunque in agguato: secondo il rapporto Ispra Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità ed indicatori di rischio, tra la predisposizione naturale a nubifragi, il territorio montuoso e fragile, e l'eccessiva cementificazione, poco o tanto sono a rischio il 94% dei comuni e il 14% della popolazione".
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Intanto "il servizio di monitoraggio della Terra EU-Copernicus indica che l'inverno europeo ha mostrato un eccesso termico di 0,9 °C, divenendo il settimo più mite in almeno 43 anni di misure satellitari (il più caldo di tutti fu il 2019-20). A contribuire all'anomalia è stato soprattutto il febbraio primaverile, con 4 °C sopra media intorno al Baltico e perfino 10 °C di troppo verso gli Urali. Straordinariamente nevoso e freddo invece in Islanda. E dopo una stagione relativamente dolce, in Ucraina - come in tutta l'Europa orientale - temperature crude sono arrivate proprio ora sulla popolazione stremata dalla guerra: giovedì nella zona di Kharkiv il termometro ha oscillato tra -11 °C e -4 °C".
Insomma, la situazione climatica è disastrosa, "a maggior ragione in questi giorni di guerra è un'ulteriore conferma della necessità di passare alle rinnovabili".