Ucraina, Bruno Vespa: "Vinceremo ma pagheremo un prezzo altissimo"
Bruno Vespa è convinto del fatto che la Russia non vincerà la guerra in Ucraina ma tutti noi pagheremo un prezzo altissimo. "È come un film in cui il cattivo muore, ma nell'ultima scena riesce a ferire gravemente il buono", scrive il direttore di Porta a porta nel suo editoriale su Il Giorno. "La Russia sta rischiando seriamente la morte economica", aggiunge, "prevede già oggi un Pil negativo di sette punti. Rischia il fallimento di Stato e la gente si vede togliere di giorno in giorno tutti i simboli del consumismo occidentale ai quali s'era ormai abituata". Niente più McDonald's, grandi firme della moda, niente Amazon, niente vacanze in Costa Smeralda.
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E ancora, sottolinea Vespa, "dal 14 marzo niente Instagram. Il 20/25 per cento dei russi non approva la guerra: una percentuale enorme per un Paese che dall'autoritarismo sta scivolando da tempo nella dittatura. Putin vuole soffocare l'Ucraina prendendo per fame Kiev e altre città. Ma la storia gli ha insegnato poco. L'eroica, meravigliosa resistenza di Stalingrado a Hitler nacque dalla resistenza all'aggressore. La stessa degli ucraini sostenuti da larga parte del mondo con una compattezza mai vista e con armi economiche (e non solo) anche queste da primato".
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Ma, sottolinea Bruno Vespa, purtroppo ci saranno effetti pesantissimi. "Ha ragione Draghi quando dice che non siamo all'economia di guerra che per fortuna è tutt'altra cosa. Ma anche noi rinunceremo progressivamente ad abitudini consolidate. Molta gente non ce la fa a fare il pieno con la benzina a 2,30? Quanti metteranno a tavola un pesce aumentato del 50 per cento per il fermo delle barche? E il latte, la pasta". Insomma, "si rinuncerà ad altre cose, rallentando una ripresa partita bene" e infine "le energie alternative non saranno decisive prima di alcuni anni e con i parchi eolici bisognerà stare attenti al paesaggio, fonte di turismo e quindi di reddito. Abbiamo ammazzato il nucleare, bloccato le trivellazioni, boicottato i rigassificatori: signori, il catalogo è questo. Su percorsi accidentati, gli altri hanno gambe solide, noi fragili". Sarà durissima.