Ucraina, l'Italia schiera il generale Figliuolo: sarà lui a coordinare la missione italiana
L'Italia schiera il generale Francesco Figliuolo. Sarà lui, già commissario per l'emergenza Covid, a coordinare la missione italiana che andrà a rafforzare il contingente Nato nei Paesi limitrofi all’Ucraina. A svelarlo il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. "Il generale non interverrà sul terreno, dove ci saranno i comandanti dei diversi contingenti - precisa sulle colonne del Giornale - il suo ruolo di guida del Comando operativo di vertice interforze è logistico, metterà insieme le truppe".
Mulè spiega il ruolo dei nostri militari italiani in questa guerra, iniziata con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Loro "andranno a rafforzare il contingente Nato per presidiare i paesi limitrofi all'area di crisi che fanno parte del Patto Atlantico". Secondo Mulè non possiamo farci trovare Impreparati di fronte a un possibile inasprimento della crisi. Questo però non significa che i militari italiani saranno autorizzati a entrare in Ucraina. Tutt'altro: "In nessun modo i militari italiani sono autorizzati a entrare in Ucraina".
Il deputato di Forza Italia spera ancora che tutto questo possa finire. Mulè è convinto che "non ci si deve rassegnare, bisogna ancora aver fiducia nella diplomazia. Quello che accade in Ucraina riguarda un nuovo ordine mondiale, in cui la Russia vuole stringere con la Cina un'alleanza pericolosissima tra due Paesi che si ritengono isolati dall'Occidente". Come evitarlo? Con una sintesi nei rapporti politici, economici, militari con la Russia. "Dopo gli accordi di Helsinki del 75 sulle sfere d'influenza non si è più aperto un dialogo, ora si deve portare a un tavolo, facendo tacere le armi, tutti gli attori per riconoscere le ragioni dell'uno e dell'altro e tornare allo spirito di Helsinki 75 e di Pratica di Mare". I rischi ci sono anche per l'Italia. Mulè ricorda come per gas e grano, tutte le materie prime che importiamo da Russia e Ucraina ci saranno sicuramente rincari.