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Vladimir Putin, la sentenza di Vincenzo Scotti: "L'errore è stato aver detto 'è finito'. E ora...". Siamo sul baratro

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Il gravissimo errore dell'Occidente dopo la caduta del Muro di Berlino. La crisi in Ucraina e le mosse di Vladimir Putin spiegate da Vincenzo Scotti, grande esperto di politica estera. L'ex sottosegretario agli Esteri nell'ultimo governo Berlusconi e più volte ministro democristiano della prima Repubblica (Interno, Lavoro, fra gli altri dicasteri), intervistato dall'agenzia AdnKronos spiega: "L'unica cosa che in questo momento dovrebbe essere affrontata è avere una strategia comune europea. Sono due punti semplici: sicurezza ed energia, mentre ciascun capo di Stato va da solo a Mosca con una propria proposta diplomatica. Senza di questo non ne veniamo fuori, non si va da nessuna parte".

 

 



"Negli ultimi 30 anni abbiamo preso decisioni politiche e interventi nel campo dell'energia come se non esistesse un problema Italia, Europa, Russia. Ci siamo preoccupati di dire no senza avere alternative del sì. Oggi, invece, si chiedono di ripensare ad alcune soluzioni che richiedono tempo, lungo, e certamente non sono facili nell'immediato a ridurre le bollette dell'energia. La speranza è che la paura del baratro per tutti non faccia rinsavire non solo le dirigenze politiche, ma anche i cittadini e, certamente, dovrebbe essere più facile l'accordo tra gli europei che l'accordo con i russi, ma tutti e due sono necessari e bisogna sfidare le difficoltà", spiega Scotti, che poi analizza la strada che ci ha portato fino a questo punto critico. 

 

 



"Cerchiamo di mettere i piedi per terra e di seguire un insegnamento, un consiglio, di Machiavelli: occupiamoci delle cose che esistono e non di quelle che non esistono e non esisteranno mai. Non continuare a sognare, di dire non facciamo questo, non facciamo quell'altro, e poi avremo la pace nel mondo. I no ci portano al baratro. La questione Ucraina non si risolve in un giorno. In realtà bisognerebbe affrontare i problemi che sono sotto questo, come i problemi dell'energia. L'assetto con la Russia non è un problema di oggi, caduto il Muro dovevamo capire che cosa succedeva e trovare una soluzione di assenso in quel momento, invece avevamo detto è finito...  Per questo dicevo bisogna fare i conti con le realtà che esistono".

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