La crisi ucraina è il tema dominante degli ultimi giorni, soprattutto dopo le parole di Vladimir Putin, che in diretta televisiva ha riconosciuto le repubbliche separatiste del Donbass e affermato che “l’Ucraina fa parte della storia della Russia”. Ospite in studio a Tagadà - la trasmissione di La7 condotta da Tiziana Panella - Marco Minniti ha commentato gli ultimi sviluppi e soprattutto il messaggio inviato dal leader del Cremlino.

Donbass, "non muovetevi": lo strano ordine di Putin alle truppe. Banche e gasdotti, la "guerra fredda"
Mosca non si prepara a schierare forze militari nell’Ucraina orientale, almeno “per il momento”. Lo ha...“È evidente - ha esordito - che abbiamo una tale connessione nel mondo che qualunque cosa succeda in un Paese poi si riflette anche da altre parti. Ci attende una fase molto delicata e difficile, dobbiamo comprendere che si vuole la pace e il dialogo fra i popoli, ma tuttavia dobbiamo sapere che in alcuni momenti per avere la pace bisogna agire con fermezza contro disegni che possono diventare pericolosi”. Come quello di Putin, che secondo l’ex ministro ha inviato un messaggio “particolarmente forte, inaccettabile. Quando dice che l’Ucraina non aveva ragione di esistere, sta dicendo una cosa clamorosa, oltre a fare un tentativo di riscrivere la storia”.
Quindi per Minniti “non si può lasciar correre”, anche perché ci sono del strumenti “economici e finanziari” per colpire duramente “non il popolo russo ma l’élite di quel Paese. L’idea di potere minaccia mai come adesso direttamente le nostre democrazie, che sono poste dinanzi a una sfida senza precedenti”.
