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Matteo Bassetti e moglie aggrediti in pieno centro? Il virologo demolisce sinistra e giudici: chi c'è dietro la violenza

Antonio Todaro
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Nemmeno più un aperitivo in pace, nella propria città, che si rischia di essere aggrediti - per ora solo verbalmente- da quelli che proclamano di battersi per la "libertà": i no vax, o come li si voglia chiamare. E per questo hanno preso di mira uno dei medici che, pubblicamente, si è espresso a favore del vaccino - come peraltro la quasi totalità della comunità scientifica. A raccontare l'episodio è lo stesso Bassetti, che ha pubblicato un post sul suo account social. Il quale peraltro non lesina stilettate polemiche nei confronti di coloro che, magari per meri motivi pseudo politici, non condannano gesti come questo, che sono francamente inaccettabili. «L'Italia è un Paese pieno di imbecilli, altra definizione non posso darla - spiega il direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino di Genova all'Adnkronos -. Io e mia moglie stavamo aspettando in questo locale che ci preparassero del sushi da portare a nostro figlio, ricoverato in ospedale dopo un intervento. Per questo ci eravamo seduti un attimo a bere una cosa, era anche un momento di debolezza e quando questi studenti si sono avvicinati urlandomi di andar via da Genova, perché la mia città non mi vuole, è stato brutto. Un momento di una bassezza rara, che peggio non poteva coincidere con i due anni dall'inizio della pandemia».

 

 

Così dunque Bassetti commenta l'aggressione subita sabato in XX settembre, pieno centro di Genova, mentre si trovava insieme alla moglie Maria Chiara Milano Vieusseux. «Ad avvicinarci un gruppo di studenti, gente che dovrebbe studiare e che invece passa la vita, da cinquanta sabati a questa parte, in piazza a gridare e a insultare il prossimo- continua l'infettivologo -. C'è un clima inaccettabile e ci sono responsabilità enormi, secondo me, anche da parte della magistratura. Mi auguro che qualcosa facciano gli inquirenti, perché se a questa gente sarà fatto un processo tra cinque anni non servirà a nulla. Ci vogliono dei processi rapidi con pene esemplari. Un Paese civile è un Paese che sa far rispettare la legge per tutti, non solo per qualcuno: di qualunque colore politico».

 

 

L'episodio coincide con i due anni dallo scoppio della pandemia. «Dovevamo essere migliori, mi pare che con ieri sera abbiamo ampiamente dimostrato di essere molto peggiorati - commenta Bassetti - che la pandemia non ci ha insegnato proprio niente. Fortunatamente la maggior parte degli italiani ha capito come si affronta il virus, rispettando le regole, vaccinandosi, poi c'è una parte malata, non di Covid ma di ignoranza. Quando si insulta un medico è sempre brutto». E poi un accenno polemico anche dal punto di vista politico: «Nella mia città c'è una parte politica che non mi ha mai gradito e che lo ha ampiamente dimostrato, mai manifestandomi solidarietà. Mi dispiace perché ho sempre lavorato per questa città, per il mio ospedale. Fa male perché li ho curati tutti, di destra e sinistra, ricchi e poveri, vaccinati e non. È stato un segnale brutto quello lanciato ieri sera, ancora più brutto il silenzio assordante di una parte politica, la stessa che in questi due anni mi ha attaccato in qualunque modo: mi riferisco alla sinistra genovese, e lo stesso movimento di studenti che ci ha aggrediti è molto schierato». Solidarietà al professor Bassetti è stata subito espressa dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: «All'ignoranza e alla stupidità non c'è mai fine -ha dichiarato il governatore -. Solidarietà al professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino di Genova, insultato mentre era in centro città in un momento privato con la sua famiglia. Intimidazioni inaccettabili sempre e ancora di più se rivolte a chi da due anni lavora in prima linea per far vincere la scienza contro il virus. Forza Matteo, avanti a testa alta!». 

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