Nicola Porro, un tornado contro Mario Draghi: "Perché non alza il cu*** invece di mandare Di Maio?"
Nicola Porro ha aperto la rassegna stampa di oggi, martedì 15 febbraio, con le notizie sulla crisi ucraina. L’ombra di un conflitto si è allungata nelle ultime ore, ma in canale diplomatico è ancora aperto e l’impressione è che alla fine si possa arrivare a un’intesa che eviti lo scoppio di una guerra. “I titoli dei giornali sulla situazione ucraina sembrano quelli di un romanzo di Amélie Nothomb, ‘Sussurri e tremori’”, ha esordito Porro.
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“Questo perché sia il Corriere della Sera che Repubblica - ha proseguito - parlano di ‘spiragli’, dato che il ministro degli Esteri russo ha parlato per la prima volta di un accordo possibile. Inoltre il cancelliere tedesco dopo l’incontro a Kiev ha dichiarato che non è all’ordine del giorno l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, che è poi il motivo di tutto questo casino. Dagli Stati Uniti invece si tende a drammatizzare, dato che si parla dell’ammassamento di turbe ai confini e di un attacco russo imminente”.
L’aspetto più interessante per Porro è però quello evidenziato da Domani: “Per quale motivo a Kiev e a Mosca sono andati Macron, Schultz, insomma i grandi del mondo in prima persona, e noi mandiamo Luigi Di Maio? Non voglio fare ironia, ma perché Mario Draghi non alza il c*** e va a vedere cosa sta succedendo o comunque a fare una trattativa? Stiamo parlando della zona in cui passa il 50% delle nostre forniture di gas che dipendono dalla Russia”.