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Luc Montagnier "non è morto di Covid, basta balle no vax". Parla l'amica italiana: "L'ho sentito due settimane fa, era disperato"

  Brunella Bolloli
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È stata la prima a postare sui social la notizia della morte di Luc Montagnier, quando ancora non c’erano conferme ufficiali e la famiglia del premio Nobel era sotto choc e incapace di affrontare il dramma. Lei, Margherita Enrico, giornalista, divulgatrice  scientifica e scrittrice, e lui, lo scopritore del vaccino anti-Hiv diventato paladino dei No Vax, sorridenti e insieme quando il professore stava ancora bene.

 

 



Margherita, come hai saputo della morte di Montagnier?
"Lo conoscevo da vent’anni, ci sentivamo spesso, ha fatto la prefazione di molti dei miei libri, sono in contatto con i suoi collaboratori francesi, con la famiglia, con l’amica Suzanne McDonnell, che era con lui a Parigi quando non è stato bene".
Perché tanto mistero sulla sua morte? È stata causata dal Covid?
" Ma no, non è morto di Covid! Assurde le sparate dei No Vax che accusano Big Pharma. Montagnier aveva quasi 90 anni, un cuore affaticato e una salute incerta. In Italia avevo organizzato di farlo visitare dal professor Massetti del Policlinico Gemelli di Roma, un luminare nel campo della cardiochirurgia. Non c’è stato tempo".
Il suo cuore ha ceduto prima. 
"Sì. Montagnier si è sentito male ed è stato portato all’ospedale americano di Parigi dove si è spento l’8 febbraio. Accanto aveva i figli, era sereno, se n’è andato in pace, anche se due settimane mi aveva telefonato disperato".


 

Perché era disperato?
"Si sentiva abbandonato dal suo Paese, dalla comunità scientifica, strumentalizzato da questi gruppi di No Vax e No Pass che lo portavano in giro e lo esibivano alle manifestazioni. Non si capacitava di come tutto il suo lavoro di una vita fosse di colpo cancellato sotto l’etichetta di No Vax".
Le sue esternazioni contro i vaccini anti-Covid sono state molto chiare e gravissime, però. Aveva definito il vaccino “un crimine contro l’umanità”…
"Montagnier non era contro i vaccini. Era contro questo vaccino. Da uomo di scienza, che aveva studiato per una vita i vaccini e scoperto quello contro l’Hiv non sarebbe mai stato contro i vaccini. Riteneva però che questo non fosse stato studiato a lungo ed era assolutamente contrario al siero ai bambini. Fra l’altro, lui diceva che con questo vaccino i contagi non sarebbero calati e che la terza dose non avrebbe protetto dal virus". 
 

 

 

Tu però sei vaccinata, lui non lo era. Non vi siete scontrati su questo?
"Io sono vaccinata con tre dosi e questo argomento era forse l’unico che ci vedeva distanti. Lui mi ha detto: “rispetto la tua libertà di scelta”. Era comunque impegnato a trovare una cura contro il Covid, più che un vaccino".
In che modo?
" Montagnier aveva un laboratorio in Italia e un suo staff di ricercatori. Il suo cruccio era la mancanza di finanziatori. Fare ricerca costa, ma anche su questo non aveva aiuti. Era stato trattato male, sia in Francia che in Italia".

 

 


 

 

È vero che l’hai convertito tu?
"Non so se sia vero, la sua conversione è avvenuta nel tempo, ma io ho organizzato, anni fa, a Lourdes un convegno internazionale su miracoli e scienza, cui hanno partecipato scienziati da tutto il mondo, e da convinto ateo qual era, l’ho trovato a pregare di fronte alla grotta della Madonna. Citava spesso una frase di Carl Sagan: 'L’assenza di evidenza non è l’evidenza dell’assenza'. Significa che quando un fenomeno è inspiegabile, come un miracolo, è inutile negarlo. Poi da quando il figlio si era ammalato, si era molto accostato alla fede e l’ultima volta che ci siamo visti mi ha detto: 'Avevi ragione tu. Dio esiste davvero'. Mi ha impressionato".
L’ultima sua apparizione in Italia è stata a un comizio di No Vax a Milano, organizzato dal senatore Paragone e altri il 15 gennaio.
"Sì, io non c’ero perché non ero d’accordo e provai a convincerlo di non andare. Ma è stato inutile. Qualche giorno dopo, al telefono, mi ha dato ragione: 'Mi sono esposto troppo e sono stato strumentalizzato'. Ora spero riposi in pace, i complottisti la smettano di scrivere falsità sulla sua morte".
 

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