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Luc Montagnier, Diego Fusaro: "Dicono che sia morto, ma...". I "benedetti del sacro siero", una teoria sconcertante

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"L'enigma di Luc Montagnier". Diego Fusaro, su Twitter, interviene per commentare la scomparsa "a tratti irrisolta e misteriosa" dello scienziato premio Nobel francese, scomparso le scorse ore pur in assenza di conferme ufficiali da parte dei media. E proprio l'alone di incertezza sta alimentando le teorie più deliranti e strampalate dei no vax, di cui il professore era diventato con orgoglio punto di riferimento scientifico negli ultimi mesi. L'hashtag #Montagnier è diventato di tendenza nel giro di pochi minuti, già mercoledì sera, mentre la tesi del "grande complotto" e della "censura di regime" si sta facendo strada a tempo di record.

 

 

 

 

Montagnier, spiega il filosofo noto per combattere il "turbo-capitalismo" in un video pubblicato sui social, era diventato oggetto di una "sferzante requisitoria da parte del pensiero unico politicamente corretto, come accaduto anche con Tarro. Il genio di ieri diventa il nemico di oggi di quelli che lo avevano celebrato. Si dice che è morto, e uso 'si dice' perché la morte non è stata confermata né smentita". 

 

 

 

 

Il professore, ricorda Fusaro, "era stato tra i primi a ventilare l'ipotesi che il Covid, grande nemico invisibile, potesse essere nato in vitro, in laboratorio, e non esito di un salto di specie. Io non ho alcuno strumento per dire se la sua ipotesi possa essere vera o falsa. Qualche settimana fa, in piazza a Milano, c'era stata la sua epifania, con la quale aveva espresso le sue criticità sul tema delle benedizioni con il santissimo il siero, spingendosi a dire che solo i non benedetti (i non vaccinati, ndr) avrebbero salvato il mondo".

 

 

 

 

"Nel mio libro Golpe globale - Capitalismo terapeutico e Grande reset - è l'autopromozione di Fusaro - avevo citato Montagnier come una delle voci non allineate, insieme al dottor De Donno. Intanto ci limitiamo a segnalare il giallo, sperando si tratti di una bufala".

 

 

 

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