Mattia Santori, ve lo ricordate? Ecco chi è Tommy Biancuzzi, il ragazzo che si divora il capo delle Sardine
Della sua capacità attoriale fa fede una fotografia che spunta dal Facebook zeppo di primi piani rivoluzionari, roba forse risalente ai tempi del Liceo Classico di Montebelluna. Lì lo si vede truccato, l'aria accorata e la tunica da coreuta rubate a una commedia di Aristofane; è la proiezione di un futuro di piazza e di teatro che troverà sfogo ora nella sua iscrizione a Lettere Antiche a Padova, ora nell'organizzazione di centinaia di cortei e sit-in con i quali sta infiammando la scuola italiana. Di Tommaso Biancuzzi detto Tommy, si sa questo e poco altro. Ma è sufficiente per attestare la nascita della nuova stellina a sinistra. Tommy, studente di Montebelluna, solida provincia trevigiana, è il coordinatore della Rete Studenti Medi - il sindacato dei ragazzi delle superiori che raccoglie 10mila iscritti- che assemblea collettivi e associazioni e consulte sempre pronte ad invadere con cortei di protesta le piazze italiane.
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OGNI PRETESTO
Prima c'era il pretesto della condanna dell'alternanza scuola-lavoro, che ha causato la morte del 18enne Lorenzo Parelli; e si era tirato in ballo «il mercato del lavoro che conta 1400 morti all'anno, il tema delle sicurezza riguarda tutti» (giustissimo, per carità, ma qui c'entra come i cavoli a merenda). Poi sono arrivate le marce romane contro il ministro della Scuola Bianchi che pretenderebbe di far ripartire la maturità in presenza, senza annullare gli esami scritti «perché i maturandi che si trovano ad affrontare questa prova sono quelli messi nelle condizioni peggiori» (sic), afferma Biancuzzi in una esaltante intervista a Repubblica «hanno fatto un anno di Dad, l'altro di lezioni in presenza a singhiozzo e questo ancora funestato dal virus». E all'intervistatore gli fa notare una qual certa incoerenza da parte degli studenti i quali prima si infiammano per rientrare in aula e poi, una volta dentro, pretendono un esame dimezzato - un «elaborato scritto da presentare oralmente preparato coi docenti, qualunque cosa significhi» - bè, il buon Tommy risponde piccato. «Fa male questa narrazione, perché è falsata: invito a guardare l'incidenza di ansia, stress, disturbi alimentari, depressione tra gli adolescenti. Chiediamo un esame diverso, e da ben prima della pandemia».
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Cioè: caro signor ministro, per evitare di curarci a colpi di Prozacè «senza senso» tornare alle modalità d'esame pre-Covid. Dice il Tommy che «far partire una nuova scuola senza la nostra voce non è possibile. Vogliamo essere ascoltati e capiti. Bianchi si confronti con noi». Il che suona un tantino minaccioso. Per essere capiti, Tommy e i suoi fratelli lanciano un urlo contro la solita politica che è, al contempo, richiamo alle masse non solo operaie e invocazione agli dei minori della Scuola; il tutto nello stile indimenticato delle barricate sessantottine e negli assalti della Pantera degli anni '90. Ha voglia il prof Bianchi a spiegare di aver tenuto assolutamente conto dei due anni di pandemia e sulle modalità dell'esame.
Tommy e i suoi fratelli, mentre Bianchi spiegava, erano già in piazza a far casino. E la mobilitazione funziona. Centomila studenti coinvolti con striscioni, cartelli e assemblee scandite dallo striscione «il futuro è nostro, ripartiamo da zero» davanti ad oltre 40 scuole da Roma a Bari, da Venezia a Palermo. Una carica all'istituzione ben progettata Tommy, bisogna riconoscerlo, possiede un speciale talento per la protesta; ha iniziato nel 2017 contro il preside del liceo Levi di Montebelluna - una delle eccellenze del Veneto - e non s'è più fermato. Ora lo si vede più in tv e in piazza, appunto, di Mattia Santori. Una volta eletta e ingoiata dagli impegni del Consiglio Comunale di Bologna, la Sardina ha lasciato un vuoto. E lì Tommy, con tutta la potenza della commedia greca, s' è tuffato. In attesa della prossime elezioni...