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Green pass, clamoroso Matteo Bassetti: "Tutti in piazza, indifendibile prova di forza", lancia la rivolta contro il governo

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Matteo Bassetti pronto a sostenere le proteste contro il Green pass. A sorpresa il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale del San Martino di Genova si scaglia contro la certificazione verde. A suo dire l'uso del certificato non deve superare la durata dello stato di emergenza, "Se il Green pass è stato messo per far vaccinare la gente, e io l'ho sempre sostenuto per questo, allora dovrebbe esaurire il suo compito, se invece il Green pass è stato messo per altro allora devono spiegare ai cittadini la ragione per cui l'hanno messo. Io da medico, oltre il 31 marzo non lo sostengo".

 

 

In questo caso si tratterà solo di una decisione politica e che nulla ha a che vedere con la sanità. A quel punto, mette in guardia Bassetti all'Adnkronos, "non ci sarà soltanto chi c'è stato fino ad oggi in piazza, ma ci saranno tutti perché non avranno più nessuno che li difende". E ancora: "Se si tratta di prorogare il Green Pass per prendere un aereo, un treno o per entrare in un ospedale o in una Rsa mi pare corretto, ma se si tratta di estendere il Green pass così come è oggi che anche per andare a prendere un pacchetto di sigarette o un caffè devi mostrarlo, mi pare un mostrare i muscoli che non so a cosa serva".

 

 

A conti fatti gli italiani vaccinati sono circa il 90 per cento, E, se si sommano i guariti dal Covid, si arriva facilmente a un 97 per cento. "Io - ricorda - ho subito per il Green Pass scorte, minacce di morte, perché l'ho sempre sostenuto come strumento per far vaccinare la gente. Esaurito quel compito, è indifendibile. Anche perché se guardiamo intorno a noi non mi pare che altri Paesi lo continuino a tenere una volta che hanno in qualche modo raggiunto l'obiettivo". Insomma, per l'infettivologo prorogarlo oltre il 31 marzo è "una stupidaggine, che finirà per penalizzare pesantemente il nostro Paese rispetto al resto d'Europa. E il conto, quando saremo un Paese che la gente non vorrà visitare, bisogna vedere a chi presentarlo".

 

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