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Sanremo 2022, Maria Giovanna Maglie asfalta Ornella Muti: "La saga degli incapaci". E su Checco Zalone...

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In queste ore non si fa che parlare di Checco Zalone. Il comico, super ospite della seconda serata di Sanremo, ha smosso le acque scatenando l'indignazione dei virologi. Il suo monologo a favor di telecamere, quelle di Rai 1, ha convinto per metà anche Maria Giovanna Maglie. "L'unica cosa azzeccata, non divertente, ma azzeccata come idea", l'ha definito la giornalista. Zalone è piaciuto per metà, appunto, perché la Maglie non può fare a meno di notare che "mancava lo sviluppo". Il comico non è però l'unico oggetto di critica. La kermesse musicale condotta da Amadeus ha fatto discutere anche per la trovata di Achille Lauro di inscenare un battesimo sul palco. A lui vanno parole ben più al vetriolo. Secondo la giornalista "sulla Cristianità puoi sputare ma sull'Islam c'è il tabù".

 

 

Tutto questo fa sì che il Festival non sia "più la manifestazione in cui si lanciava la canzone italiana nel mondo" ma la festa "del patronato Rai". Ma non è finita qui, perché raggiunta dall'Adnkronos la Maglie ribadisce che Sanremo è "la saga di chi è incapace di fare altro che la presenza, tipo la Muti il primo giorno. Ieri sera abbiamo avuto il politically correct, l'antirazzismo di maniera rappresentato fisicamente e materialmente. Ma poi nessuno si scandalizza se un povero cristo si dà fuoco se è stato sospeso dal lavoro. E questa sera arriverà il travestito".

 

 

Oltre a Sanremo alla giornalista non piace la Rai, ossia "la casa della retorica corrente che ha una capitale influente a Bruxelles e un'Europa che sta rinunciando al proprio ruolo di difesa dell'Occidente". Per non parlare dei testi delle canzoni, da lei definiti "di basso livello", "l'esempio della cialtroneria italiana ed europea per la bassa qualità delle canzoni, per le orrende mise di uomini e donne, per il disordine e la slegatezza del tutto". 

 

 

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