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Matteo Bassetti sbrocca ad Agorà: "Ci rovinano le narici, indegno di un Paese civile". Massacro per Draghi e Speranza

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Scatenato. Ogni giorno di più. Si parla di Matteo Bassetti, il virologo e direttore della Clinica malattie infettive del San Martino di Genova, uno dei volti più noti da che Covid fu. Da giorni, infatti, Bassetti punta il dito contro il governo, contro la marea di regole e restrizioni, spesso contraddittorie.

E anche nel corso della puntata di Agorà di giovedì 3 febbraio, dove Bassetti è ospite in collegamento, ecco che il copione non cambia. "Il tamponficio Italia non è servito assolutamente a niente perché non è stato in grado di tracciare, e ha creato numerosi problemi a scuola e sul lavoro. C’è un report che dice che per ogni positivo c’è un mese di assenza dal lavoro: non ce lo possiamo permettere. Dobbiamo passare alla fase di convivenza con il virus e dobbiamo essere bravi a farlo rapidamente", picchia duro facendo il punto con Luisella Costamagna

E ancora, parla di "tamponificio incivile". Il dito è puntato contro le proroghe del governo e contro il delirio di regole sulla scuola, con l'ultima novità introdotta dal CdM della vigilia, ossia la Dad solo per bimbi non vaccinati, misura che ha spinto la Lega a non votre con la maggioranza.

"La situazione oggi di fronte a Omicron non la limitiamo né con le mascherine all’aperto né con le quarantene cervellotiche. Il virus va più veloce. La scuola deve tornare in presenza. Chi sta male resti a casa, tre giorni dopo la scomparsa dei sintomi si torna a scuola con un tampone negativo - riprende l'esperto -. Gli altri vadano a scuola regolarmente, senza fare milioni di tamponi che rovinano le narici dei nostri figli, mettendoli in fila per strada. Per fare un tampone, con il freddo. Se non si sono contagiati con il Covid si sono contagiati con qualcos’altro. Questo è degno di un Paese non civile", conclude Matteo Bassetti.

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