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Massimo Cacciari estremo contro Letta e Salvini: "Malattia mortale", ecco che fine faranno

Massimo Cacciari

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Massimo Cacciari non si risparmia. All'indomani della rielezione di Sergio Mattarella, il filosofo punge tutti senza alcuna distinzione. Oggetto della prima critica, Matteo Salvini che "esce clamorosamente sconfitto". A suo dire il centrodestra sulle questioni istituzionali "va in ordine sparso. Conta il dna. Il centro del centrodestra, l'area moderata che ruota intorno a Forza Italia, arriva dalla Dc. E ha un'idea delle istituzioni profondamente diversa da quella della Lega. Salvini ha tentato la forzatura di tenere unite queste due anime e ha perso. Anche perché, come l'altro Matteo, ha un carattere irruente e impulsivo".

 

 

Ma non ha parole al miele nemmeno per Giuseppe Conte. Il leader del Movimento 5 Stelle, uscito da Palazzo Chigi per fare entrare Mario Draghi, "aveva un conto aperto con il premier". Secondo Cacciari Conte ha fatto di tutto pur di impedirgli di arrivare al Quirinale, "ma ha commesso l'errore di dare per fatta l'elezione di Belloni. Coinvolgendo anche Grillo nell'errore. Ora nei Cinque Stelle si aprirà la notte dei lunghi coltelli tra Conte e Di Maio". Non può cantare vittoria neppure Enrico Letta, a cui il filosofo critica anche la mancanza di proposte per il Colle. "Il Pd - ammette alle colonne de La Stampa - è rimasto a guardare". 

 

 

Insomma per l'ex sindaco di Venezia "abbiamo un ceto politico che non si è dimostrato all'altezza della situazione". Per di più i partiti reagiscono facendo finta di nulla. "Sono allibito. Non si prende nemmeno in considerazione l'idea che siamo di fronte ad una malattia mortale dei partiti e del Parlamento". L'unica soluzione? "Il vaccino della consapevolezza che c'è una malattia e che va curata". La stessa malattia che ha portato alla rielezione di Mattarella, quella che Cacciari definisce "una sconfitta". "Intendiamoci - conclude - visto come si stavano mettendo le cose credo che questa sia la soluzione più rassicurante, certamente il meno peggio. Ma la politica ne esce a pezzi".

 

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