Pupo e la galera in Ucraina, il ricatto che lo travolge: "Sono in lista nera, perché vogliono arrestarmi"
Pupo bandito dall'Ucraina. Il cantante è personalità indesiderata nel Paese di Volodymyr Zelens’kyj. Il motivo? L'amicizia che lega lui, all'anagrafe Enzo Ghinazzi, a Vladimir Putin. "Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’. In pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato", ha spiegato il diretto interessato sulle colonne del Resto del Carlino.
A scatenare l'odio nei suoi confronti, la partecipazione al festival russo della canzone di guerra, tenutosi a Jalta, nella Crimea occupata dai russi, lo scorso anno. "Peccato! Io comunque non mi fermerò - ha ammesso promettendo di continuare a portare la musica in giro per il mondo -. Continuerò a farlo dalla Russia all’Australia e ovunque mi sarà data la libertà di cantare le mie innocue canzoni. Per questo, il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore".
Ma Pupo non è il primo a essere raggiunto da tali provvedimenti. Prima di lui erano stati Michele Placido, Toto Cutugno e Al Bano, che erano stati inseriti dall’Ucraina nella "black list" degli ospiti sgraditi, anche loro per motivi politici. "È inaccettabile che proprio io che canto da sempre la pace ora venga trattato come un terrorista", aveva lamentato lo stesso Al Bano.
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