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Vaccino, allarme di Matteo Bassetti: "Quarta dose, dati non favorevoli". Risposta immunitaria, un rischio enorme

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Quarta dose sì, ma con cautela. È questo il consiglio di Matteo Bassetti che commenta la decisione di Israele di concedere il via libera al quarto richiamo contro il Covid a tutti gli over 18. "Ben venga chi fa da apripista, e gli israeliani lo stanno facendo ormai da tanto tempo", mette le mani avanti il direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova salvo poi fare un passo indietro. Raggiunto dall'Adnkronos, Bassetti non nasconde la necessità di prendere in considerazione i dati. Quelli inizia, a suo dire, "non mi sembravano così favorevoli, nel senso che sembrava addirittura non migliorare" la risposta immunitaria.

 

 

Prima secondo Bassetti bisogna completare la vaccinazione per chi non ha ancora fatto la terza dose: "Dobbiamo arrivare all'87 per cento, il che significa che manca un 37 per cento di terze dosi. Quindi, completiamo con la terza dose e poi valutiamo se una quarta è il caso di farla a tutti, oppure unicamente alle persone più fragili e più anziane". Su una cosa l'infettivologo non ha dubbi: non esistono effetti avversi derivanti da una vaccinazione dietro l'altra. 

 

 

Chiusa la parentesi pandemia, Bassetti non può che commentare quello che da giorni tiene il Paese con il fiato sospeso: l'elezione per il Quirinale. Senza sbilanciarsi, l'infettivolo si augura solo "che ci sia col nuovo presidente e, poi vedremo cosa sarà con il nuovo governo, uno slancio diverso nella gestione di questa fase endemica" della pandemia, "che cambi rispetto a quello che è avvenuto fino ad oggi. Speriamo che serva anche ad avere un cambio di visione su come gestire il Covid, perché il 2022 non è uguale al 2020 e al 2021". Dichiarazioni che hanno il sapore di una frecciata al ministro della Salute, Roberto Speranza.

 

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