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Quirinale, Marcello Sorgi ad Agorà: "Il voto decisivo", quando si chiude la partita

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Anche nel secondo giorno di votazioni per il Quirinale, per la successione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, è tutto un grande strofinarsi di palle di vetro: chi la spunterà? Quale accordo? Chi sale e chi scende? E il toto-Colle, va da sé, tiene banco anche ad Agorà, la trasmissione del mattino di Rai 3 condotta da Luisella Costamagna, che schiera un nutrito parterre di analisti, politici e commentatori.

 

Interessante la profezia di Marcello Sorgi, l'editorialista de La Stampa, che ci dà conto della sua "sensazione, di pancia". Ossia che "oggi la trattativa tra i partiti non arriverà da nessuna parte. La giornata risolutiva per il Colle sarà domani, la votazione quella di giovedì", profetizza Marcello Sorgi. Insomma, staremo a vedere.

 

Dunque ecco scendere in campo Francesco Storace, vicedirettore del Tempo, che concentra la sua analisi di Mario Draghi: "La cosa davvero irrituale è la candidatura di Draghi. Visto che questa si è verificata, è normale che un leader di partito come Salvini cerchi di guardare al futuro", spiega Storace insistendo su quella che dovrebbe essere la prassi istituzionale (e costituzionale).

Infine, Lucia Annunziata. E anche lei non può che spendersi sul premier e sulle ipotesi sul suo imminente futuro: "Draghi non rimarrà a Palazzo Chigi. Ha davanti solo 10 mesi di lavoro. I partiti vogliono fargli fare la finanziaria e poi riprendersi la scena", conclude. Insomma, per Draghi o Quirinale o dimissioni: tertium non datur.

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