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Quirinale, Bruno Vespa e la soffiata: "Sul tavolo sono rimasti solo tre nomi". Una grossa sorpresa

 Bruno Vespa

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A pochi giorni dalla votazione per il Quirinale, Bruno Vespa fa i nomi. A suo dire sono tre i candidati che si sfidano per la nomina a presidente della Repubblica dopo Sergio Mattarella. Ecco di chi si tratta: "Draghi. Soprattutto Draghi. Con un occhio a Casellati e Casini. Dipende da quale lato si guarda al problema". Fuori dai giochi Silvio Berlusconi. Lui - mette le mani avanti sulle colonne del Giorno - "è sinceramente sostenuto dagli alleati, ma non ha i numeri e difficilmente si esporrà a una bocciatura che travolgerebbe tutto il centrodestra". Per questo il leader di Forza Italia potrebbe mettere il cappello su Draghi, anche se "Salvini e Meloni la prendono male".

 

 

Ma c'è anche un'altra ipotesi sul tavolo del Cavaliere, ossia accettare "uno dei nomi di Salvini, primo tra tutti Elisabetta Casellati". "In questo caso - spiega Vespa - il centrodestra si presenterebbe al tavolo di confronto con il centrosinistra con un nome forte: prima donna presidente del Senato. Letta ha già fatto sapere che non la voterebbe, come non voterebbe Marcello Pera, altro ex presidente del Senato. Certo, sono persone di parte, ma autorevoli".

 

 

Non mancano però problemi nemmeno a sinistra, dove "sia Letta sia Conte non vorrebbero una persona di centrodestra, ma i loro partiti sono tutt'altro che unanimi sulla scelta di Draghi". Da qui l'unico moderato che potrebbe andare giù anche al Partito democratico: Pier Ferdinando Casini. "Meloni - fa sapere ancora una volta Vespa - non sarebbe entusiasta, ma si teme il veto di Berlusconi per quelli che considera gli sgarbi del passato". A questo punto non resta che un'unica candidatura su cui tutti convergerebbero: Mario Draghi. A riguardo "Il centrosinistra sta provando a confezionare un pacchetto completo. Draghi al Quirinale. Un governo di solidarietà nazionale: Draghi non vorrebbe un governo egemonizzato dalla sinistra, di qui l'attenzione verso Giorgetti. Una legge elettorale proporzionale con molte lusinghe a Berlusconi". Riusciranno nell'impresa?

 

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