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Matteo Bassetti, "effetto nocebo": allarme su vaccino e reazioni, perché corriamo un rischio enorme

Matteo Bassetti

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E' stato pubblicato negli Stati Uniti uno studio in cui pazienti che avevano ricevuto placebo al posto del vaccino anti-Covid riferivano effetti collaterali uguali. Un effetto che si chiama "nocebo" e che Matteo Bassetti spiega e commenta da Tiziana Panella a Tagadà, su La7, nella puntata di oggi 19 gennaio.  Il direttore della Clinica di malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, premette che l'effetto "nocebo" dei vaccini è l'opposto dell'effetto placebo. Ovvero, "a chi è stato somministrato il vaccino con il placebo, cioè niente, aveva effetti collaterali molto simili a chi aveva ricevuto il vaccino".

 


Cosa vuol dire questo? "Vuol dire che la cattiva pubblicità e i cattivi maestri che spesso popolano anche la televisione", sottolinea il professore, "fanno sì che le persone che vanno a farsi la vaccinazione si sentono degli effetti collaterali che non hanno ma che invece sono legati alla loro ansia". Non nega Bassetti che "i vaccini hanno effetti collaterali", ma conclude, "molti di quelli che vengono riportati sono frutto della loro paura".

 

 

Gli scienziati della Harvard Medical School negli Stati Uniti hanno analizzato i dati relativi a 12 trial clinici sui vaccini Covid. I ricercatori, riporta il Guardian, hanno evidenziato che l'effetto nocebo è stato responsabile del 76 per cento delle comuni reazioni avverse segnalate dopo la prima dose e di quasi il 52 per cento dopo la seconda dose.

La definizione "nocebo" fa riferimento agli effetti collaterali associati a una sostanza che non è in grado di produrre conseguenze. Nei trial, quindi, non sarebbe stato il vaccino a provocare mal di testa, stanchezza, dolore al braccio. "Dire ai pazienti che" la somministrazione del vaccino "ha effetti collaterali simili a quelli prodotti dal placebo nei trial riduce l'ansia e induce i pazienti a prendersi del tempo per valutare gli effetti stessi", dice Ted Kaptchuk, professore alla Harvard Medical School e autore dello studio. 

 

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